Le forze armate ucraine hanno condotto un nuovo attacco in profondità nel territorio russo, centrando nella notte l’aeroporto militare di Savasleika, nella regione di Nizhny Novgorod, a circa 650 chilometri dal confine.
Secondo lo Stato Maggiore ucraino, nell’operazione sono stati distrutti due aerei da guerra: un MiG-31K, capace di trasportare missili ipersonici Kinzhal, e un altro velivolo identificato come Su-30 o Su-34. I danni complessivi sono ancora in fase di valutazione.
L’operazione arriva all’indomani di un altro successo militare di Kiev: il 7 giugno un caccia F-16 “Viper” ucraino ha abbattuto un Su-35 russo nella regione di Kursk, grazie a un missile AIM-120 AMRAAM. L’abbattimento, documentato da un filmato diffuso dall’Aeronautica ucraina, è stato compiuto secondo alcune fonti con un F-16 fornito dai Paesi Bassi.
Kiev punta a ridurre la capacità russa di colpire infrastrutture e città in Ucraina. Per questo motivo ha intensificato le operazioni in territorio nemico. L’attacco a Savasleika segue l’“operazione Spiderweb” del primo giugno, la più lunga mai effettuata dall’inizio della guerra.
Con l’uso di droni lanciati da piattaforme nascoste su camion, Kiev ha colpito basi aeree russe danneggiando o distruggendo decine di bombardieri strategici, tra cui Tu-95 e Tu-22. Secondo i servizi segreti ucraini, sarebbe stato distrutto un terzo della flotta di bombardieri russi a lungo raggio, per un danno economico stimato in 7 miliardi di dollari.
