Forte terremoto in Giappone. Morti e sfollati sulla costa

Lo sciame sismico continua a seminare il panico sulla costa centro-occidentale del Giappone, colpito da una prima scossa sismica di magnitudo 7.4 che ha provocato 48 morti, oltre 33 mila case senza elettricità e un allarma tsunami, esteso anche alla Corea del Sud e alle coste russe, ma per fortuna non ha provocato danni o conseguenze all’attività delle centrali nucleari, scacciando così lo spettro del disastro di Fukushima, avvenuto nel marzo del 2011, unico incidente – con quello di Cernobyl – classificato di livello 7 della scala Ines, il livello di gravità massima degli incidenti nucleari.

Dopo la grande paura è l’ora della conta dei danni e di una cronologia degli eventi sismici che hanno seminato il panico in una vasta area costiera del Giappone con l’allarme tsunami “in gran parte passato”, secondo quanto sostenuto dal Pacific Tsunami Warning Center con sede alle Hawaii.

La scossa
Tre le principali scosse sismiche che hanno inaugurato il 2024 in Giappone. La prima, quella più forte e che ha fatto scattare l’allarme tsunami in una vasta area del mare orientale, è stata di magnitudo 7.4 nella prefettura di Ishikawa. Secondo fonti locali, la forte scossa è stata avvertita anche nella capitale Tokyo, a circa 500 chilometri dall’epicentro, e in tutta la regione di Kanto, cuore economico, politico, demografico e culturale del Giappone. Altra scossa di terremoto è stata registrata a poca distanza dall’epicentro del primo sisma, questa volta con magnitudo 6.4, anch’essa a una profondità di dieci chilometri. Entrambi gli eventi sismici erano stati preceduti da una prima forte scossa di magnitudo 5.5, ma sono state almeno 20 le scosse superiori a magnitudo 4 a aver colpito la costa centro-occidentale, e in particolare la regione di Noto, dove le autorità hanno disposto l’evacuazione di circa 50 mila persone, visto i numerosi danni riportati dagli edifici e oltre 33 mila abitazioni rimaste senza energia elettrica e provocato la morte di almeno sei persone.

Allarme tsunami
Dopo un primo allarme generale il pericolo tsunami è rientrato, pur restando vigile l’attenzione delle autorità giapponesi che al momento hanno declassificato il pericolo da “maggiore allerta tsunami” ad “allerta tsunami”. Un’allerta che aveva interessato un’ampia zona del Mare Orientale, arrivando fino in Corea del Sud, come riporta l’agenzia di stampa coreana Yonhap, con la Korea Meteorological Administration (Kma) che sostiene la probabilità che le onde potrebbero la costa al largo della città coreana di Gangneung.

Centrali nucleari
Rientrato anche l’allarme per le centrali nucleari dopo le parole espresse dal capo di gabinetto dell’ufficio del primo ministro giapponese Hayashi Yoshimasa, citato dalla tv pubblica nipponica Nhk.
Nessun danno è stato rilevato alle centrali nucleari della zona e nelle altre delle regioni interessate dallo sciame sismico, mentre si registra qualche problema per l’approvvigionamento idrico e la connessione internet. Tuttavia, per questioni di sicurezza, la Hokuriku Electric Power Compagny ha reso pubblica la decisione di aver spento due generatori nella sua centrale termica di Nanao Ota nella città di Nanao, nella prefettura di Ishikawa. Restano numerose le segnalazioni di problemi per i servizi internet e di telefonia, con i principali operatori di telecomunicazioni giapponesi che hanno evidenziato interruzione del servizio nelle prefetture colpite dal terremoto.

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