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Fondi negati al film di Cortellesi: dov’era l’ex ministro Franceschini?

“Opera di scarso valore“. Era stata classificata così dall’ex ministero della Cultura Franceschin l’opera di Paola Cortellesi “C’è ancora domani“, che ha sbancato al botteghino con oltre 20 milioni di euro incassati in poche settimane.Notizia che non è rimasta indifferente al popolo del web che ha montato la polemica accusando l’ex ministero di patriarcato e…

“Opera di scarso valore“. Era stata classificata così dall’ex ministero della Cultura Franceschin l’opera di Paola Cortellesi “C’è ancora domani“, che ha sbancato al botteghino con oltre 20 milioni di euro incassati in poche settimane.
Notizia che non è rimasta indifferente al popolo del web che ha montato la polemica accusando l’ex ministero di patriarcato e sessismo. “C’è ancora domani”, il film di Paola Cortellesi esaltato dalla critica e campione di incassi, fu ‘bocciato’ dalla commissione del precedente ministero della Cultura e non rientrò tra le opere da finanziare. “La decisione della Commissione che ha bocciato il film di Paola Cortellesi porta la data del 12 ottobre 2022. Il ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la Commissione, non era Gennaro Sangiuliano che ha giurato da Ministro il 22 ottobre 2022”, precisa in una nota l’ufficio stampa del Ministero della Cultura.

“Le date, dunque, non mentono – si legge ancora – La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal ministro Sangiuliano né è avvenuto in data in cui lui era ministro”.

Per calamare le polemiche è intervenuto il ministro sottolinendo come: «Il film di Paola Cortellesi è molto bello, consiglio di vederlo. Se fosse dipeso da me, sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate. Questo conferma il lavoro con cui stiamo riformando l’intero sistema. Per fortuna che, a breve, nel pieno rispetto della normativa, ci sarà una nuova commissione»

«Io ho trovato splendido il film di Paola Cortellesi, ma il compito di un ministro è solo tutelare l’autonomia della commissione tecnica e rispettarne le decisioni, incluse quelle, come in questo caso, non condivise – dice il senatore del Pd Dario Franceschini, ex ministro della Cultura – Un ministro che interferisce nelle decisioni di una commissione che eroga finanziamenti con valutazioni personali o politiche commette un reato. Forse è bene ricordarlo. Per questo -aggiunge Franceschini – ho letto stupefatto e preoccupato le affermazioni del ministro Sangiuliano: ‘Se fosse dipeso da me sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate’, per poi aggiungere che ‘per fortuna’ sarà presto nominata una nuova commissione».

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