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Flotilla verso Gaza, ultimo appello di Crosetto e Tajani: «A rischio la sicurezza dei marinai»

La Global Sumud Flotilla prosegue la rotta verso Gaza nonostante i ripetuti appelli del governo italiano a non violare il blocco navale imposto da Israele. La missione, composta da imbarcazioni civili cariche di aiuti, si trova a circa 200 miglia dalle coste palestinesi. In queste ore la fregata Nave Alpino della Marina Militare italiana ha comunicato che si fermerà al limite delle 150 miglia nautiche, pronta ad accogliere chi decidesse di lasciare la flottiglia ma senza oltrepassare la soglia considerata di rischio operativo.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha rivolto un ultimo appello ai partecipanti: «Il loro obiettivo di richiamare attenzione sugli aiuti può essere raggiunto accettando le soluzioni alternative prospettate, come quella della Chiesa cattolica, negli ultimi giorni, per far arrivare gli aiuti». Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito che l’Italia non intende «mettere a repentaglio la sicurezza dei propri marinai per un’iniziativa politica», escludendo qualsiasi coinvolgimento diretto in un tentativo di forzatura del blocco.

Gli attivisti, però, non intendono fermarsi: «Andremo avanti, la proposta di pace è solo una messinscena», ha affermato l’italiano Tony La Piccirella. Da Ankara il ministero della Difesa turco ha dichiarato che, se necessario, le proprie forze armate sono pronte a fornire supporto umanitario in coordinamento internazionale.

Israele, dal canto suo, accusa Hamas di finanziare direttamente la flottiglia, mostrando documenti sequestrati a Gaza. Ma la portavoce italiana Maria Elena Delia respinge le accuse: «È propaganda, non prova. La nostra è una missione civile e umanitaria». Secondo associazioni di giuristi, citate da ANSA, è invece il blocco navale israeliano a costituire violazione del diritto internazionale, mentre la navigazione della Flotilla resterebbe lecita.

Un confronto che resta dunque ad alta tensione, mentre l’arrivo alle 150 miglia dalle coste di Gaza, previsto nelle prossime ore, potrebbe segnare un punto di svolta nella vicenda.

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