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Fiumi di olio straniero in Italia: nel 2024 sequestri per 4,7 mln. Coldiretti: «Allarme frodi»

Nel 2024, in Italia, sono arrivati 65 milioni di litri di olio proveniente da paesi extra Ue. Una circostanza che, secondo la Coldiretti, «alimenta il rischio di frodi e inganni ai danni dei cittadini e fa crollare i prezzi del vero extravergine italiano».

In occasione dell’arrivo dell’ennesima nave di prodotto estero nel porto di Civitavecchia, duemila agricoltori e produttori hanno effettuato un “blitz” con una decina di barche salpate dallo scalo romano per intercettare i natanti mentre gli olivicoltori si sono radunati sulla banchina con cartelli e slogan per chiedere misure immediate.

Quello della Coldiretti è un grido d’allarme contro la concorrenza sleale, considerata l’alta qualità del prodotto Made in Italy e il fatto che quello straniero finisce spesso per essere venduto come tricolore, sfruttando il prezzo più basso.

L’olio tunisino ad esempio, denuncia Coldiretti, «viene venduto oggi sotto i 5 euro al litro, con una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano che punta a costringere gli olivicoltori nazionali a svendere il proprio al di sotto dei costi di produzione. A favorire le importazioni dalla Tunisia – evidenzia l’associazione – è anche l’accordo stipulato dalla Ue che prevede l’importazione annuale di 56.700 tonnellate di oli vergini d’oliva, nella cui categoria merceologica sono compresi olio extravergine d’oliva, olio vergine d’oliva e olio lampante, senza applicazione di dazi doganali».

Per la Coldiretti «l’obiettivo di chi acquista olio straniero è realizzare margini sempre più alti di profitto tramite speculazioni che mettono all’angolo i produttori nazionali e inondano i mercati di prodotto di bassa qualità. Un fenomeno che spinge ulteriormente il pericolo di frodi ai danni dei consumatori, contro i quali si sono peraltro intensificati i controlli delle forze dell’ordine, del Masaf e dell’Icqrf».

Controlli rafforzati contro le frodi: nel 2024 sequestri per 4,7 milioni di euro

Sono stati rafforzati, dunque, i controlli contro le frodi e le pratiche sleali nel settore oleario e per la difesa dell’extravergine made in Italy.

Nel 2024 sul territorio nazionale sono stati effettuati complessivamente 7.189 controlli, tra ispezioni e analisi, con sequestri per un valore totale superiore a 4 milioni di euro, segno dell’efficacia delle operazioni contro le frodi. Queste verifiche hanno coinvolto 4.373 operatori.

In particolare, in Puglia e Basilicata, sono stati effettuati oltre 1.600 controlli, con sequestri per un valore superiore a 3,5 milioni di euro.

A fare il punto la cabina di regia interforze che si è riunita, a Roma, al Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e delle Foreste. «Interventi di questo tipo – riferisce il ministero – sono essenziali per tutelare produttori e cittadini da pratiche scorrette. Per questo il Masaf promuove un rafforzamento continuo dei controlli sulla tracciabilità e la verifica dell’intera filiera affinché si garantiscano la sicurezza e la qualità dei prodotti».

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