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Fitto vice commissario europeo, ok dagli opposti Pd e Lega. Contrari M5s, Sinistra e Verdi

Dopo giorni di tensione, Raffaele Fitto si appresta a ottenere, quale commissario europeo alla Coesione e vicepresidente esecutivo, anche i voti di due partiti contrapposti come il Pd e la Lega. Sia l’attuale commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni, esponente di primo piano del Pd, oltre a essere ex premier, che il leader del Carroccio, Matteo…

Dopo giorni di tensione, Raffaele Fitto si appresta a ottenere, quale commissario europeo alla Coesione e vicepresidente esecutivo, anche i voti di due partiti contrapposti come il Pd e la Lega. Sia l’attuale commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni, esponente di primo piano del Pd, oltre a essere ex premier, che il leader del Carroccio, Matteo Salvini, hanno esplicitamente detto che il ministro italiano «va votato».

Il nodo sciolto

«Mercoledì prossimo la nuova Commissione europea, presieduta da Ursula Von der Leyen passa, passa senz’altro», afferma Gentiloni, che aggiunge: «il Pd penso faccia bene a votare Fitto. Capisco che ci possano essere dei dubbi però ritengo che Von der leyen avrà una maggioranza abbastanza comoda», riferendosi ai mal di pancia di alcune componenti di S&D, il raggruppamento socialista, come i francesi. Esplicito anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti: «Fitto ha il sostegno della Lega, ma questo non vuol dire che daremo carta bianca a Von der Leyen», dice Salvini annunciando il voto favorevole degli eurodeputati leghisti che, così, si aggiungono ai consensi che giungeranno dai componenti di Fratelli d’Italia.

La plenaria

Intanto, dopo i voti nelle rispettive commissioni che hanno approvato le proposte della presidente, i commissari e soprattutto Von der Leyen si apprestano al rush finale previsto mercoledì 27 novembre a mezzogiorno nel corso della riunione plenaria dell’Eurocamera a Strasburgo, dove con voto palese i 720 membri, tra cui 76 italiani, dovranno assicurare la maggioranza al nuovo esecutivo comunitario. La stessa presidente ha già calendarizzato per la settimana della verità un ultimo giro di colloqui per cercare di cementare il sostegno alla sua nuova squadra di commissari. Si parte lunedì, sempre nella città alsaziana, dove la leader tedesca avrà un ulteriore confronto con i capigruppo dei tre pilastri della sua maggioranza: Manfred Weber per il partito popolare, Iraxte Garcia Perez leader dei socialisti e Valérie Hayer portavoce dei liberali di Renew, protagonisti del fragile accordo raggiunto mercoledì sera, dopo un travagliato braccio di ferro, per sostenere il nuovo esecutivo Ue.

Il confronto

Martedì sarà invece la volta di un faccia a faccia tra Von der Leyen e i co-presidenti dei Verdi, Terry Reintke e Bas Eickhout. Il clima si preannuncia teso: il gruppo ecologista ha criticato aspramente il patto targato Ppe, S&D e Renew, giudicando la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo una pericolosa apertura all’estrema destra, sfilandosi così dalla maggioranza. Con l’eccezione della delegazione italiana, già schierata per il no, i Greens – che a luglio avevano dato il loro favore a von der Leyen – non hanno ancora annunciato come voteranno sull’intero collegio. Fermamente contrari, invece, saranno i parlamentari italiani del Movimento 5Stelle, fin dall’inizio decisi, a differenza di cinque anni fa, per il no al secondo mandato della leader tedesca e soprattutto contrari alla nomina di Fitto, così come più volte affermato pubblicamente dalla deputata pugliese, Valentina Palmisano, che già nel corso dell’audizione in commissione Regi, che si occupa di affari regionali, aveva espresso la sua contrarietà al conterraneo salentino.

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