Per la prima volta dal 2021 Fitch, alza il giudizio sull’Italia: il rating sul debito sovrano sale da BBB a BBB+ con outlook stabile, premiando i progressi della finanza pubblica e la maggiore stabilità politica. Un segnale positivo che potrebbe essere presto confermato anche dalle altre grandi agenzie di rating, rafforzando la posizione del Paese sui mercati internazionali.
Un upgrade che riflette la riduzione del deficit (3,4% del Pil nel 2024), la tenuta della crescita (+0,6% nel 2025, +0,8% medio nel 2026-27) e l’avanzamento del PNRR. Secondo l’agenzia internazionale di valutazione del credito e rating, la domanda interna e il mercato del lavoro in miglioramento sosterranno redditi e consumi, mentre il nuovo piano di bilancio pluriennale ancorerà la prudenza fiscale.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti parla di «tanto studio e tanto lavoro» che hanno riportato il Paese «sulla giusta strada», pur richiamando l’attenzione sugli effetti del rafforzamento dell’euro sull’export. La premier Giorgia Meloni sottolinea come non si tratti di slogan ma di «risultati concreti: conti più solidi, occupazione in crescita e credibilità internazionale».
Cosa comporta il salto di rating? In primo luogo, maggior fiducia dei mercati e costi di finanziamento potenzialmente più bassi per lo Stato e per le imprese italiane. Un’Italia percepita come più affidabile attrae investitori, riduce i rischi e sostiene la crescita. Nonostante il debito resti elevato (oltre il 135% del Pil), il suo percorso appare ora più gestibile, con prospettive di calo di circa un punto percentuale l’anno.