Per la prima volta l’eutanasia arriva in Corte Costituzionale. Il prossimo 8 luglio si discute il caso di Libera, nome di fantasia, una donna toscana di 55 anni con sclerosi multipla e completamente paralizzata, in vita grazie a trattamenti speciali.
Secondo la sentenza 242/2019, Libera ha i requisiti per il suicidio assistito ma a causa della sua condizione non è in grado di assumere il farmaco letale e quindi per la somministrazione avrebbe chiesto aiuto ad un medico.
Ed è a questo punto che il Tribunale di Firenze ha sollevato la questione di legittimità dell’art. 579 del codice penale, ovvero omicidio del consenziente che non esclude la punibilità del medico. La Corte dovrà valutare il possibile contrasto con gli articoli 2, 3, 13 e 32 della Costituzione. L’Associazione Luca Coscioni, che assiste legalmente Libera, parla di un caso decisivo per il diritto all’autodeterminazione nel fine vita.