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Fine della tregua a Gaza: Netanyahu ordina raid immediati, uccise almeno 9 persone

La tregua nella Striscia di Gaza sembra ormai naufragata. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato massicci raid contro la Striscia, in risposta a quella che Israele considera una violazione dell’accordo da parte di Hamas. Il motivo è stato il caso dei resti di un ostaggio consegnati ieri sera, che si sono rivelati appartenere a…
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La tregua nella Striscia di Gaza sembra ormai naufragata. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato massicci raid contro la Striscia, in risposta a quella che Israele considera una violazione dell’accordo da parte di Hamas. Il motivo è stato il caso dei resti di un ostaggio consegnati ieri sera, che si sono rivelati appartenere a Ofir Tzarfati, soldato israeliano già recuperato dall’Idf nel dicembre 2023. Israele ha pubblicato video che mostrerebbero Hamas impegnata a riesumare e posizionare nuovamente il corpo, simulando un ritrovamento per la Croce Rossa.

L’episodio ha scatenato le reazioni della destra israeliana: i ministri Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich hanno chiesto la distruzione di Hamas e la convocazione del gabinetto di sicurezza per definire le contromisure. Nel frattempo, le famiglie degli ostaggi hanno denunciato un “terrore prolungato” e criticato duramente la gestione dei negoziati, definendo l’accordo “non buono”.

Nei raid israeliani di ieri sera e oggi, almeno nove persone sono rimaste uccise tra Khan Younis e Gaza City. Hamas nega ogni responsabilità per le violazioni, affermando di rispettare il cessate il fuoco e di incontrare difficoltà nel recupero dei corpi degli ostaggi. Israele ha bloccato l’ingresso di squadre turche e qatariote per il recupero dei resti e sta valutando un ampliamento del controllo militare sulla Linea Gialla.

La tensione si estende anche in Cisgiordania, dove le forze israeliane hanno effettuato raid in diversi villaggi, provocando morti e feriti. Sul fronte umanitario, l’Oms segnala oltre 16.500 palestinesi in attesa di evacuazione per cure mediche urgenti, mentre ospedali italiani, come il Bambino Gesù, continuano ad accogliere i giovani feriti da Gaza.

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa sottolinea la necessità di una ricostruzione guidata dai palestinesi, non solo dagli aiuti esterni, per ricostruire fiducia e tessuto sociale. Nel frattempo, Israele e Hamas restano sul piede di guerra, e la tregua mediata dagli Stati Uniti appare fragile e sempre più precaria.

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