Un uomo di 57 anni, Gianpaolo Demartis, è morto nella notte tra sabato e domenica mentre veniva trasportato in ospedale dopo essere stato bloccato con un taser dai carabinieri intervenuti nel quartiere di Santa Mariedda. La vittima, originaria di Sassari e residente a Olbia, stava aggredendo passanti e militari, seminando il panico in strada. Durante l’intervento, uno dei carabinieri è stato ferito al volto.
Secondo quanto ricostruito, Demartis, che aveva precedenti penali e stava scontando una condanna per spaccio in affidamento in prova, era apparso in forte stato di alterazione, probabilmente dovuta a consumo di alcol o sostanze stupefacenti. Dopo il suo arresto tramite taser, il personale del 118 lo ha trovato in gravi condizioni, ma nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo è deceduto in ambulanza. La famiglia ha precisato che era cardiopatico.
La Procura di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, iscrivendo due carabinieri: il capo pattuglia e l’operatore che ha utilizzato il taser. L’autopsia, fissata per giovedì, dovrà chiarire le cause del decesso e la dinamica dell’intervento. Il sindacato dei carabinieri (Sic) ha confermato che gli agenti hanno rispettato le procedure operative, avvertendo più volte Demartis prima dell’uso dell’arma elettrica, scelta per evitare l’uso della pistola.
Si tratta del secondo caso in pochi giorni in Italia: a Genova, un uomo di 41 anni è morto in circostanze simili, con due carabinieri indagati per l’uso del taser. Entrambi gli episodi hanno riacceso il dibattito sull’impiego dell’arma elettrica e sulle precauzioni necessarie per tutelare la vita dei soggetti fermati, soprattutto se in condizioni di salute fragili o alterati da sostanze.
Taser, dibattito acceso dopo i decessi recenti
Dopo i decessi di due persone a seguito dell’uso del taser da parte dei carabinieri, il dibattito sull’arma elettrica si intensifica. Il cardiologo Francesco Perna del Policlinico Gemelli sottolinea che il Taser ha «una pericolosità relativa», ma avverte che gli studi disponibili sono pochi e non completamente rigorosi. L’uso può risultare rischioso soprattutto per chi ha problemi cardiaci o fa uso di sostanze stupefacenti.
Dal fronte politico, la Lega e Fratelli d’Italia difendono l’arma come strumento indispensabile per garantire sicurezza e protezione delle forze dell’ordine. La deputata ed ex magistrato Simonetta Matone e Silvia Sardone, vicesegretario Lega, parlano di strumento efficace e diffuso a livello internazionale, mentre Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia, respinge le critiche della sinistra come «polemiche ideologiche».
Dall’opposizione, Più Europa e Italia Viva chiedono verifiche sull’uso del Taser. Riccardo Magi, segretario di Più Europa, invita il ministro Piantedosi a sospenderne l’impiego, definendolo «troppo pericoloso», mentre la senatrice Raffaella Paita sottolinea l’importanza di accertamenti a tutela sia dei cittadini sia degli operatori.
L’Associazione nazionale funzionari di polizia ribadisce la funzione non letale del taser, evidenziando che un corretto addestramento e l’uso proporzionato dello strumento riducono i rischi e contribuiscono a limitare lo scontro fisico diretto tra operatori e soggetti violenti.