Filippo Turetta, reo confesso della morte della ex fidanzata Giulia Cecchettin, è stato condannato all’ergastolo. Esclusa l’aggravante della crudeltà.
La decisione della Corte d’Assise di Venezia è arrivata dopo sei ore di camera di consiglio per il ragazzo di Torreglia, accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, stalking e occultamento di cadavere.
Il pm Andrea Petroni, nella requisitoria, aveva chiesto l’ergastolo, mentre la difesa del giovane – avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera – aveva chiesto che le aggravanti fossero considerate insussistenti e che venissero riconosciute le attenuanti generiche, «in termini di equivalenza e subvalenza».
Turetta è stato dichiarato colpevole «dei reati a lui ascritti» escludendo «l’aver agito con crudeltà e per aver commesso nei confronti della vittima il reato» di stalking, ha detto Stefano Manduzio, presidente della Corte d’Assise di Venezia, nel leggere la sentenza.