«Tutti gli esseri umani dovrebbero essere trattati con rispetto e dignità e dovrebbero poter vivere senza paura, non importa chi siano o chi amano»: con questo messaggio pubblicato su Twitter dal Presidente Usa Joe Biden, l’ambasciata statunitense in Kuwait ha deciso di celebrare il mese del Pride, dedicato alla comunità LGBTQ+. Ma non tutti l’hanno presa bene.
L’emirato, che si affaccia sul Golfo Persico e confina con Iraq e Arabia Saudita, ha criticato il tweet e l’immagine sottostante, una bandiera arcobaleno con la scritta “Pride Month” – mese del Pride -, perché «sostiene l’omosessualità». Il ministero degli Esteri del Kuwait avrebbe poi convocato l’ambasciatore James Holtsnider per consegnargli un memorandum che condannava il post, esortandolo a rispettare le leggi locali e non pubblicare quel genere di contenuti: secondo i funzionari kuwaitiani violerebbero le convenzioni internazionali perché non rispettano le leggi e i regolamenti dello Stato. Le norme kuwaitiane, infatti, prevedono che l’omosessualità sia reato: essere gay è illegale e viene punito con pene fino a sette anni di carcere. Fino al 16 febbraio 2022 anche essere una persona trans era un reato penale, ma il 16 febbraio 2022 un tribunale ha abrogato l’articolo 198 che criminalizzava “l’imitazione del sesso opposto” e prevedeva multa e reclusione fino a un anno, definendolo incostituzionale.
Il Kuwait fa parte dei 69 Paesi in cui essere gay è un reato: si tratta di circa un terzo del totale nel mondo. Circa la metà sono Paesi dell’Africa. La cifra raggiunge quota 72 se si considerano anche quegli Stati che, pur in assenza di leggi specifiche, condannano de facto l’omosessualità: si tratta di Egitto, Afghanistan e Iraq. Le pene possono essere più o meno gravi, e possono arrivare perfino alla condanna a morte, prevista in Nigeria, Pakistan, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Yemen, Iran, Somalia e Mauritania. Le persone più colpite da queste punizioni sono gli uomini: numerosi Paesi, come per esempio lo Stato insulare di Antigua e Barbuda, nell’America centrale caraibica, ritengono legale l’omosessualità femminile, ma non quella maschile. L’indice dei viaggi in sicurezza per la comunità LGBTQ+ riporta i dieci paesi migliori e più sicuri al mondo: la Svezia è al primo posto tra i più gay-friendly, seguita da Canada e Norvegia.