È di due morti, almeno 26 feriti – due dei quali in gravi condizioni -, e 2 dispersi il bilancio dell’esplosione che ha colpito la raffineria Eni a Calenzano, in provincia di Firenze.
La deflagrazione è avvenuta intorno alle 10:20 nella zona delle pensiline di carico dell’impianto, dove vengono caricate le autobotti che riforniscono le stazioni di servizio in tutto il Paese.
Un’alta colonna di fumo nero, visibile anche dai comuni vicini, si è alzata dalla raffineria, mentre Invg (Istituto nazionale di geologia e vulcanologia) ha comunicato di aver captato l’esplosione a kilometri di distanza attraverso i sismografi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha immediatamente attivato il sistema regionale di emergenza sanitaria.
L’area dell’incidente è stata circoscritta, ma il comune di Calenzano ha invitato la popolazione di non avvicinarsi all’area interessata per i fumi nell’aria. «Ai residenti in zona raccomandiamo di tenere chiuse porte e finestre e spegnere eventuali impianti di climatizzazione».
Tra le persone coinvolte anche cinque lucani che lavoravano per una azienda esterna di autotrasporti che si trovavano in diverse zone dell’impianto. Tra di loro uno, originario di Villa d’Agri, sarebbe stato ricoverato al centro “Grandi ustionati” di Pisa, mentre altri due si trovavano nella zona degli uffici e non avrebbero riportato conseguenze. Ignota la sorte degli ultimi due, di cui solo di uno si conosce il nome: si tratta di Franco Cirelli, 50 anni, sposato con due figli originario di Cirigliano. Trasfertista partito il giorno prima per la manutenzione nell’impianto di Firenze.
«Stiamo verificando se nell’area coinvolta dalle fiamme possano esserci altre persone. Stiamo verificando quali possono essere le persone ulteriormente coinvolte. Stiamo muovendo macerie e le stiamo spostando con grande attenzione. Proseguiremo nella ricerca anche nelle prossime ore fino a quando non avremo completato le verifiche per l’eventuale presenza dei dispersi».
Queste le parole del portavoce dei vigili del fuoco, Luca Cari, a Calenzano sul luogo dell’esplosione. Per facilitare la rimozione dei detriti è stata fatta entrare anche una ruspa