Via l’obbligo di mascherina alla maturità. La protezione sarà solo raccomandata ai 550 mila ragazzi che faranno l’esame e ai professori. Lo hanno deciso i ministri alla Salute Roberto Speranza e all’Istruzione Patrizio Bianchi durante un incontro che si è svolto ieri pomeriggio e al quale ha partecipato anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. Dopo giorni di polemiche e di pressioni anche politiche per eliminare la mascherina all’ultimo atto dell’anno scolastico, si sceglie dunque di allentare la misura.
La caduta dell’obbligo, ovviamente, vale anche per l’esame di terza media, nel quale è impegnato un numero di alunni simile a quello di chi affronta la maturità. Per rendere operativa la novità sarà necessario un decreto, visto che era un atto di quel tipo a prevedere l’obbligo.
Da tempo sia esperti che politici (Matteo Salvini della Lega ma anche Nicola Zingaretti del Pd) chiedevano di togliere la mascherina per l’ultimo atto dell’anno scolastico, cioè gli esami. Bianchi aveva provato a risolvere la questione dicendo che, senza cambiare le norme, sarebbe toccato ai presidenti di commissione decidere, in base al distanziamento, se far togliere la mascherina all’orale. Quell’indicazione ha scatenato le polemiche dei presidi che hanno chiesto una assunzione di responsabilità da parte del governo.
La misura che fa cadere l’obbligo andrà in consiglio dei ministri mercoledì. Per questo motivo fino ad allora gli esami di terza media, che in certe scuole sono già iniziate, si svolgeranno con la mascherina. La maturità invece inizierà il 22 giugno. Il ministero all’Istruzione invierà una circolare esplicativa alle scuole. Come già successo per altri settori, la protezione verrà comunque raccomandata, anche tenendo conto della situazione di affollamento nelle aule. «È una scelta politica e non scientifica. Sono convinto che prevarrà il buon senso e si darà questa risposta ai nostri ragazzi», ha detto Andrea Costa.
«Non condivido la proposta del ministro Bianchi con cui si dà la possibilità ai presidenti di Commissione il compito di decidere sull’obbligo di mascherine. È la politica – ha rimarcato Costa – che deve assumersi la responsabilità di fare delle scelte».
Ma il governo deve ancora risolvere la questione mascherine in altre situazioni al chiuso, come sui mezzi pubblici, in cinema, teatri e strutture sanitarie. Mercoledì si deciderà anche su questi punti.