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Emis Killa indagato nell’inchiesta ultras a Milano, il rapper: «Non partecipo a Sanremo»

Fa un passo indietro e non partecipa al Festival di Sanremo con il brano 'Demoni'. Lo fa saper sui social il rapper Emis Killa che secondo alcuni giornali nazionali, primo tra tutti il Corriere della Sera, sarebbe indagato per associazione a delinquere riguardo le inchieste sugli ultras ‘Doppia Curva’. Secondo il Corriere della Sera, la voce…

Fa un passo indietro e non partecipa al Festival di Sanremo con il brano ‘Demoni’. Lo fa saper sui social il rapper Emis Killa che secondo alcuni giornali nazionali, primo tra tutti il Corriere della Sera, sarebbe indagato per associazione a delinquere riguardo le inchieste sugli ultras ‘Doppia Curva’.

Secondo il Corriere della Sera, la voce della rinuncia al Festival ha preso corpo «Non solo in ambienti investigativi ma anche dalle parti della Rai». La mattina del 30 settembre la polizia aveva perquisito la sua casa di Vimercate, nel Milanese, e avevano scoperto un piccolo arsenale: sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente, un taser e quasi 40 mila euro in contanti.

La risposta di Emis Killa

Sui social non si è fatta attendere la risposta del rapper. «Apprendo oggi dai giornali che sono indagato (a me è stato notificato esclusivamente il daspo, che è un atto amministrativo e non penale) e se questo corrisponderà al vero sarà importante che l’indagine faccia il suo corso e la magistratura possa lavorare in serenità senza polemiche o pressioni e circhi mediatici. Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare». Così su Instagram il rapper Emis Killa.

«Confido che tutto si risolverà al più presto, per il meglio, e spero di poter affrontare in futuro un Festival in cui ad essere centrale sia la musica, poter portare la mia canzone, parlare solo di quella e divertirmi, come avrebbe dovuto essere quest’anno e come è giusto che sia per tutti gli Artisti che decidono di mettersi in gioco e partecipare alla gara», conclude.

Le presunte relazioni tra Emis Killa e la curva

La perquisizione era avvenuta nell’ambito dell’inchiesta ultras per i rapporti intrattenuti da Emis Killa con alcuni vertici del tifo organizzato di Milan e Inter a cominciare da quelli con Luca Lucci, storico capo della Sud rossonera.

Il 34enne artista di Vimercate (Emiliano Rudolf Giambelli il vero nome) veniva già citato più volte nelle carte dei pm Paolo Storari e Sara Ombra, dove comparivano a più riprese quelle che il gip ha definito «relazioni di carattere lavorativo» fra il mondo ultras e i «settore musicale» e della scena rap che ha consentito a Lucci di «tessere» rapporti «con noti artisti italiani» come appunto «Fedez, Emis Killa», ma anche “Lazza, Tony Effe, Cancun, Gue Pequeno». Un modo per «aumentare, in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale e in particolare in Calabria sia a livello internazionale».

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