La Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) attacca la Fnsi dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico. Secondo gli editori, il contratto, fermo al 2014, è ancorato a modelli organizzativi superati e presenta rigidità normative ed economiche che ne compromettono l’efficacia.
La Fieg denuncia l’atteggiamento del sindacato, che rifiuta una revisione strutturale e propone invece un accordo “ponte” legato solo al recupero dell’inflazione, ignorando l’urgenza di riformare istituti ormai obsoleti come gli scatti di anzianità in percentuale o il pagamento delle ex festività, abolite per legge dal 1977.
Gli editori sostengono di aver avanzato proposte concrete, tra cui un protocollo per favorire le assunzioni giovanili, già sperimentato con successo in altri contratti del settore editoriale, ma di aver trovato un muro da parte della Fnsi. Nonostante il crollo dei ricavi da pubblicità e diffusione, le aziende si dichiarano comunque disponibili a riconoscimenti economici superiori rispetto al rinnovo del 2014.
Sul tema dell’intelligenza artificiale, la Fieg respinge l’idea di inserire vincoli contrattuali destinati a diventare rapidamente obsoleti e invita a un approccio etico, con codici interni che tutelino giornalisti e lettori. «Stupisce l’atteggiamento del sindacato», concludono gli editori, ribadendo l’intenzione di arrivare a una soluzione condivisa.