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È legge la manovra del governo Meloni su pensioni, lavoro e cuneo fiscale

Non sono mancate scintille durante la votazione finale per l’approvazione della terza manovra del governo Meloni che mette “in palio” 30 miliardi di euro. Tra gli interventi di più ampio respiro, e che da solo vale 17 miliardi, c’è la riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro, il passaggio a tre…

Non sono mancate scintille durante la votazione finale per l’approvazione della terza manovra del governo Meloni che mette “in palio” 30 miliardi di euro. Tra gli interventi di più ampio respiro, e che da solo vale 17 miliardi, c’è la riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro, il passaggio a tre aliquote Irpef (23% per redditi fino a 28mila euro, 35% da 28mila a 50mila euro e 43% oltre tale soglia). Arrivano anche diverse strette sulle detrazioni per i redditi più alti (soglia dei 75mila euro), introducendo un meccanismo che mette in relazione il numero di figli a carico con l’importo base della spesa.

Tra le norme inserite “nottetempo” ci sarebbe quella definita “Anti-Renzi”: passa a 50mila il tetto massimo dei compensi per consulenze di parlamentari italiani a stati extra-Ue e la limitazione vale anche per i membri del Governo. «Provo imbarazzo – ha scritto il senatore Matteo Renzi sui propri canali social – per chi usa il potere della maggioranza per fare leggi contro gli avversari. E come se non bastasse si dice che per determinate categorie di persone si può tassare il lavoro al 100 per cento: siamo all’esproprio proletario. Ci voleva un governo di destra per avere finalmente un po’ di Unione Sovietica in Italia».

Famiglie, lavoro e pensioni

Confermato il bonus nuove nascite”, già visto nel disegno di legge: arriva un’una tantum da mille euro per ogni nuovo nato in nuclei con Isee sotto 40mila euro. Reso strutturale il bonus nido (sempre per Isee fino a 40mila euro). Sono prorogati di tre anni le maggiorazioni alle deduzioni per le nuove assunzioni che rimangono pari al 20%. Elevato al 30% nel caso di giovani e donne. Viene quindi rifinanziata la “Nuova Sabatini” (investimenti per macchinari e attrezzature all’avanguardia per le imprese).

Prorogata per tre anni anche la detassazione dei premi di produttività (dal 10% al 5%). Il tetto dei bonus ad personam in bustapaga (fringe benefit) sale a mille per tutti, duemila per chi ha figli, con importi maggiorati per i neoassunti che accettano di trasferirsi ad oltre 100 chilometri da casa. Per chi è in procinto di andare in pensione sono prorogate le misure di flessibilità in uscita come “Quota 103”, “Ape sociale” e “Opzione donna”. Viene anche rafforzato il bonus “Maroni” per chi sceglie di restare al lavoro. Confermata anche il cumulo della previdenza obbligatoria e quella complementare per ritirarsi a 64 anni.

Editoria

Prevista una stretta per i costi delle consulenze esterne nella tv pubblica. Approvato il ripristino del canone Rai che dai 70 euro torna a 90. In arrivo infine 50 milioni per misure in favore delllo sviluppo dell’editoria nazionale.

Opere e trasporti

Finanziato un miliardo di euro in più a Tav e a Ferrovie per le opere Pnrr. Altra iniezione da 1,5 miliardi al Ponte sullo Stretto. La proroga fino a 20 anni per le concessioni elettriche va a beneficio della riduzione delle bollette. Le tasse d’imbarco salgono di 50 centesimi per i voli extra Ue.

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