L’offensiva russa in Ucraina continua con attacchi missilistici e droni che hanno colpito Kiev, Kharkiv e altre regioni, provocando almeno quattro vittime e numerosi feriti. Le autorità ucraine denunciano che Mosca mira a creare un disastro umanitario in vista dell’inverno, colpendo infrastrutture civili ed energetiche. Gli attacchi notturni hanno costretto anche personalità internazionali, come la ministra tedesca Katherina Reiche, a rifugiarsi nei bunker, sottolineando la drammaticità della situazione sul terreno.
Parallelamente, emergono inquietanti notizie sulla militarizzazione dei giovani nei territori occupati. Secondo il Kyiv Independent, la Russia addestra adolescenti ucraini in campi specializzati, insegnando loro l’uso di armi, droni e operazioni di sminamento. Il centro, creato nel 2022, coinvolge già oltre mille ragazzi ucraini, sotto la guida di ex combattenti russi.
Sul fronte diplomatico, segnali contrastanti arrivano da Washington e Mosca. L’inviato speciale del Cremlino Kirill Dmitriev ha dichiarato che Russia, Stati Uniti e Ucraina sono «ragionevolmente vicini» a una soluzione diplomatica, pur criticando l’influenza europea che avrebbe rallentato i colloqui. Donald Trump, da parte sua, ha espresso la volontà di parlare con il presidente cinese Xi Jinping per chiedere un sostegno della Cina nella gestione del conflitto.
In Europa, si intensifica il sostegno a Kiev: la Francia annuncia la consegna di nuovi missili Aster e caccia Mirage, mentre la Svezia fornirà all’Ucraina i primi caccia Gripen nel 2026, rafforzando le capacità difensive del Paese. Anche il Vaticano ribadisce il sostegno morale e pratico, con il Papa che esorta a non perdere la speranza.
La premio Nobel russa Irina Scherbakova critica la lentezza dell’Occidente nella risposta e denuncia la propaganda di Mosca che ha alimentato divisioni in Europa. Secondo la storica, la resistenza ucraina ha costretto Putin a confrontarsi con una realtà imprevista, mentre l’Occidente ha iniziato solo con la guerra a riconoscere l’indipendenza effettiva dell’Ucraina.
In un contesto di crisi umanitaria imminente e pressioni internazionali, il futuro del conflitto resta incerto: da un lato, l’escalation militare, dall’altro, la possibilità di negoziati concreti e un rafforzamento della solidarietà occidentale verso Kiev.









