Domenica da incubo per i viaggiatori: ritardi e cancellazioni in tutta Italia per lo sciopero dei treni

Il 75% del personale delle Ferrovie dello Stato, di Italo, di Trenitalia Tper e Trenord ha aderito allo sciopero di 24 ore indetto dai sindacati autonomi in tutte le regioni, ad eccezione di Piemonte e Valle d’Aosta.

A riferire la percentuale dell’adesione è l’Unione sindacale di base (Usb) che, in una nota, parla di «punte del 100% in alcuni territori con un grande numero di treni cancellati o fortemente ritardati».

Il sindacato sottolinea che «i lavoratori, al settimo sciopero, hanno dato ancora una volta un segnale chiaro e sempre più forte» e spiega che oltre che dai ferrovieri «ottimi segnali arrivano anche dagli altri settori delle ferrovie come vendita e assistenza, manutenzione, e addetti alla circolazione (capistazione) che in alcuni impianti hanno incrociato le braccia in blocco».

Le cancellazioni hanno riguardato soprattutto i treni regionali mentre per i convogli a lunga percorrenza le tratte sono state in genere rispettate ma con ritardi significativi.

A Roma alla Stazione Termini in mattinata sono stati cancellati una trentina di treni tra quelli in partenza e quelli in arrivo alla stazione Termini. A Milano lo sciopero dei treni ha coinvolto numerosi treni alta velocità e regionali, compresi alcuni Malpensa Express per l’aeroporto.

Trenord ha istituito un servizio bus senza fermate intermedie dalla stazione di Cadorna all’aeroporto in provincia di Varese. Disagi anche a Firenze per i viaggiatori alla stazione Santa Maria Novella di Firenze con lunghe file di turisti a chiedere informazioni alle biglietterie e agli sportelli. Decine le corse cancellate anche alla stazione ferroviaria di Venezia-Santa Lucia e alla stazione centrale di Bologna.

L’agitazione di questo weekend «si colloca dentro la vertenza per il rinnovo contrattuale nazionale delle attività ferroviarie, portato avanti da un fronte ampio di sigle di base». Tra le richieste ci sono «interventi seri a tutela della salute, sicurezza e incolumità di chi opera sui binari, il riconoscimento del lavoro usurante per i ferrovieri dell’esercizio, una riduzione dell’orario di lavoro, maggiori riposi, adeguati riconoscimenti salariali e professionali, oltre ai temi della democrazia sindacale, della partecipazione dei lavoratori e della difesa del diritto di sciopero». Dopo questo stop i treni non saranno invece coinvolti dallo sciopero generale di Cgil e Uil in programma venerdì 29 novembre.

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