Ai detenuti del carcere di Rebibbia, a Roma, sarebbero stati serviti dalla ditta Ventura dolcetti al cioccolato a forma di fallo.
Secondo l’ex garante dei diritti dei detenuti, Gabriella Stramaccioni, si è trattato di una «ritorsione» da parte della ditta. Stramaccioni ha inviato una segnalazione in Procura a integrazione delle sue precedenti denunce sulla qualità del vitto carcerario.
I fatti sarebbero accaduti risalirebbero a febbraio. I detenuti avevano ordinato pasticcini al cioccolato da distribuire con i pasti ma la fornitura si è dimostrata una serie di dolcetti a forma di genitali maschili il cui sottotesto viene interpretato da Gabriella Stramaccioni in relazione alla lunga vicenda del vitto e sopravvitto del penitenziario.
Molti detenuti, infatti, avevano sollecitato l’allora garante a una riforma delle condizioni relative al cibo fornito dalla ditta che da un cinquantennio circa si occupa dei pasti.
La conferma è venuta dai laboratori istituzionali dopo che i pm Gennaro Varone e Giulia Guccione hanno disposto approfondimenti in merito.
La Ventura, sotto accusa per frode in pubbliche forniture, continua a fornire sia i pasti quotidiani dei detenuti che a occuparsi dello spaccio interno (in genere dai prezzi maggiorati rispetto a quelli di mercato).