Altolà del Quirinale, retromarcia del governo sul decreto Sport. Dopo dieci ore di trattative tra Palazzo Chigi e il Colle, l’esecutivo è stato costretto a stralciare tre norme contestate, tra cui l’articolo 9 quater che attribuiva a Sport e Salute S.p.A. l’organizzazione dei grandi eventi sportivi con contributi statali superiori ai 5 milioni.
La norma era ritenuta priva dei requisiti di urgenza richiesti per i decreti legge. Nonostante i tentativi di resistenza da parte del ministro dello Sport Andrea Abodi, è stata la stessa premier Giorgia Meloni a fermare tutto, imponendo la soppressione dell’emendamento in Aula.
Il Senato ha così approvato il testo con un voto per alzata di mano, che ora torna alla Camera per la terza lettura. Stralciati anche due articoli relativi alla Commissione per il controllo dei conti delle società sportive. La maggioranza valuta ora l’ipotesi di reintrodurre le norme in un disegno di legge ordinario. L’obiettivo è salvare i contenuti senza incorrere in nuovi rilievi di costituzionalità.