L’esperienza che cambia la vita. Il sogno di chi si ama. Ecco che cosa è avere un figlio: un desiderio irrazionale. Perchè se è vero che l’Italia è a crescita zero, è vero pure che il motivo principale per cui non si fanno figli, è che costano. E tanto. E a volte due stipendi non bastano. Dati alla mano, la cifra cambia chiaramente a seconda delle scelte dei genitori, dipende dalle attività che si vogliono far fare, ma per stimare quanto costa mantenere un figlio da 0 a 18 anni possiamo riferirci ai numeri elaborati dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori su dati Istat 2022.
L’indagine riporta cifre proibitive. Il calcolo, ovviamente, è complesso perché dipende, fra le altre cose, dal costo dell’abitazione (in affitto o di proprietà). Oltre alle utenze andranno considerate le spese per l’alimentazione, la salute, l’educazione, l’abbigliamento, i trasporti e lo svago. Il calcolo effettuato da Federconsumatori prende a riferimento la famiglia bi-genitoriale con almeno un figlio a carico, reddito annuo di 34.000 euro e mutuo o affitto da pagare. Rispetto a questo identikit, lo studio evidenzia un costo complessivo di 175.600 euro circa per crescere un figlio da 0 a 18 anni.
Alla luce delle forti diseguaglianze che caratterizzano le famiglie, i costi cambiano completamente se consideriamo le fasce di reddito più alte e più basse: per le famiglie con reddito basso (fino a 22.500 euro all’anno) il costo scende a 118.00 euro; ancora più evidente è il divario rispetto alle famiglie ad alto reddito (superiore ai 70.000 euro) le cui uscite medie superano i 320.000 euro.
Quando aumentano
Se appena arriva il bebè si pensa che tra culla, fasciatorio, carrozzino e milioni di pannolini o latte in polvere sia quello il periodo peggiore per i conti, ebbene ci si sbaglia: il periodo peggiore è quello dell’adolescenza. Ma andiamo per ordine: già nel primo anno di vita, le spese per il corredo del neonato richiedono un esborso non indifferente, anche ricorrendo all’usato e all’aiuto dei familiari.
Complessivamente, nella fascia d’età compresa fra 0 e 3 anni la spesa annuale si aggira intorno agli 8.500 euro. Ovviamente, molto dipende dall’eventuale necessità di ricorrere alla baby sitter e a dalla retta dell’asilo: la spesa per il nido, nello specifico, oscilla fra i 300 e i 600 euro al mese a seconda che si tratti di una struttura comunale o privata (tenendo presente che, al Nord, i costi sono decisamente più alti). La spesa annuale continua a crescere dopo i 5-6 anni, quando si apre il capitolo scuola, perchè ci sono da acquistare i libri, la mensa, i corsi sportivi e i campi estivi. Mediamente, l’incremento di spesa si aggira intorno al 4-5 % ogni 3 anni. Arriviamo così agli oltre 11mila euro necessari per mantenere un figlio alle superiori.
E se si è soli?
La spesa più imponente è per le famiglie monogenitoriali, l’impegno economico risulta più pesante per le famiglie dove a prendersi cura del pargolo non si è in due. E non sono poche, basti pensare che in Italia rappresentano circa un decimo del totale e sono costituite per l’80% da madre e figlio. Oltre un terzo di questi nuclei familiari rientrano nella fascia di reddito più bassa. Complessivamente, dopo l’arrivo di un figlio, l’incremento di reddito necessario per mantenere lo stesso tenore di vita si aggira intorno al 20-25%.