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Delitto Poggi, dalla Procura di Milano parere «parzialmente positivo» alla semilibertà di Stasi

È «parzialmente positivo» il parere della sostituta procuratrice generale di Milano, Valeria Marino, in relazione alla richiesta di semilibertà di Alberto Stasi. Stamattina si è tenuta l'udienza davanti ai giudici della Sorveglianza. Si tratta - spiega l'avvocato Glauco Gasperini, che in udienza ha sostituito la legale Giada Bocellari - di un parere positivo, in sostanza,…
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(Foto AdnKronos)

È «parzialmente positivo» il parere della sostituta procuratrice generale di Milano, Valeria Marino, in relazione alla richiesta di semilibertà di Alberto Stasi.

Stamattina si è tenuta l’udienza davanti ai giudici della Sorveglianza.

Si tratta – spiega l’avvocato Glauco Gasperini, che in udienza ha sostituito la legale Giada Bocellari – di un parere positivo, in sostanza, ma con riserve su alcuni aspetti. La decisione dei giudici è attesa entro cinque giorni. Stasi non si è presentato in udienza.

L’udienza davanti ai giudici (Federica Gentile e Maria Paola Caffarena, più due esperti) è durata circa mezz’ora e per la difesa di Stasi era presente l’avvocato Gasperini, in sostituzione di Giada Bocellari, impegnata stamani, con l’altro legale Antonio De Rensis, nell’udienza del maxi incidente probatorio genetico a Pavia nelle nuove indagini su Andrea Sempio.

Il legale ha spiegato che la pg in aula ha dato un parere positivo ma «parzialmente», senza entrare nel merito di ciò che ha detto il magistrato nell’udienza a porte chiuse.

Ieri si era saputo che sono «positive» le relazioni di operatori ed educatori del carcere milanese di Bollate sul comportamento e sul percorso di esecuzione della pena di Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni nel 2015 per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, a Garlasco nel 2007. Il suo legale oggi ha insistito per l’istanza di semilibertà per il 41enne, ammesso nel 2023 al lavoro esterno (esce dal carcere per andare a lavorare come contabile in un’azienda).

La Procura generale ha valutato gli atti del carcere, ma anche le recenti interviste in cui Stasi ha ribadito la sua innocenza, parlando in parte anche delle nuove indagini su Sempio. Per la semilibertà, comunque, non è necessario il ravvedimento.

Stasi punta alla semilibertà, ossia alla possibilità di stare fuori dal carcere per tutto il giorno o quasi, e non solo per andare a lavorare, tornando in cella la sera. Poi potrà provare, tra non molto, anche con l’affidamento in prova, che si può richiedere quando il condannato deve scontare non più di 4 anni. E a Stasi, in carcere da dieci anni, mancano solo 4 anni e pochi mesi. In quel caso, se gli sarà concesso anche l’affidamento, niente più carcere e sconterà la restante pena con la misura alternativa alla detenzione, svolgendo lavori socialmente utili.

Il fine pena, tenendo conto anche della liberazione anticipata, ovvero dello sconto di 45 giorni ogni sei mesi, potrebbe arrivare per lui nel 2028, al massimo nel 2029.

Stasi non era in aula «per una questione di personale rispetto della camera di consiglio per un’udienza che ha delle finalità precise», spiega l’avvocato Gasperini. «Come da prassi il Tribunale si è riservato, sapremo poi la decisione – chiarisce il legale ai cronisti -. La Procura generale ha dato un parere parzialmente positivo, vedremo».

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