I genitori e il fratello di Chiara Poggi si sono costituiti in questo nuovo procedimento come “persone offese dal reato, nella convinzione che la precisa conoscenza di tutti i dati probatori emersi nel processo che ha portato alla definitiva condanna di Alberto Stasi per il delitto da egli commesso il 13 agosto 2007 possa risultare decisiva per una tempestiva definizione della posizione di Andrea Sempio“.
Lo scrivono i legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna. «A seguito della comunicazione indirizzataci dalla Procura di Pavia che ha evidenziato la facoltà dei prossimi congiunti di Chiara di contribuire all’accertamento dei fatti in tutte le forme previste dal codice di rito, abbiamo provveduto a costituirci in questo nuovo procedimento quali difensori delle persone offese dal reato, nella convinzione che la precisa conoscenza di tutti i dati probatori emersi nel processo che ha portato alla definitiva condanna di Alberto Stasi per il delitto da egli commesso il 13 agosto 2007 possa risultare decisiva per una tempestiva definizione della posizione di Andrea Sempio».
I legali della famiglia Poggi hanno sempre ribadito in questi giorni che su Alberto Stasi c’è una sentenza definitiva di condanna e che la posizione di Sempio, archiviata di fatto già due volte tra 2017 e 2020, è già stata valutata da numerosi magistrati. Con la nomina come persone offese nelle nuove indagini, attraverso i loro legali, i familiari di Chiara potranno mettere in campo i propri consulenti, partecipando alle operazioni, negli accertamenti irripetibili, come quello di estrapolazione e comparazione del Dna di Sempio con i risultati di quello trovato su dita e unghie della ragazza.
E anche in tutte le altre analisi che la Procura pavese dovrà disporre, come quelle sull’ormai nota impronta di scarpe “a pallini” o sulle impronte digitali o su altre comparazioni di materiale genetico, se saranno effettuate col coinvolgimento anche della difesa di Sempio e delle parti offese.