Se durante la Guerra Fredda le superpotenze si sfidavano per un posto nella storia spaziale, oggi la competizione per la leadership mondiale è nelle mani dei magnati della tecnologia, in particolare quella legata all’intelligenza artificiale.
Non è un caso, infatti, che il lancio di un nuovo software cinese, Deepseek-R1, nei giorni scorsi abbia creato scompiglio nella controparte americana, che vede in OpenAI, Google, Meta e X i suoi colossi. Lo scorso lunedì, alla riapertura della borsa statunitense, sia l’indice Nasdq che le azioni di Nvidia hanno perso ingenti somme di denaro, per poi provare un leggero rialzo nella giornata di ieri. La prima include varie società tecnologiche, la seconda è produttrice mondiale di chip.
Il gruppo di lavoro, fin dalla sua composizione, si è detta pronta a sfidare il colosso dell’intelligenza artificiale, ChatGPT, che però in Cina non è presente. Un guanto di sfida lanciato proprio durante la prima settimana dall’insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, il quale si è detto preoccupato in un discorso che ha tenuto davanti ai membri del partito Repubblicano al Congresso. «Il lancio di DeepSeek AI fa parte di un’azienda cinese, dovrebbe essere un campanello d’allarme per i nostri settori che devono rimanere concentrati al massimo sulla competizione per vincere», ha dichiarato.
Durante l’amministrazione di Joe Biden alla Casa Bianca, gli Stati Uniti avevano imposto delle restrizioni per la vendita di chip avanzati per lo sviluppo di AI, proprio con lo scopo di limitare la crescita del settore cinese.
Sfida a colpi di download
La prima versione del software di intelligenza artificiale cinese ha superato, in termini di download gratuiti negli store digitali di Apple, ChatGPT, non solo in Cina, ma anche negli States. Un successo senza precedenti dovuto al nuovo modello linguistico DeepSeek-V3, un tipo di intelligenza artificiale paragonabile a quella del suo competitor a stelle e strisce, ma più economica da costruire.
Stando a quanto dichiarato dall’azienda, la cifra spesa per lo sviluppo del modello si aggirerebbe attorno ai 5,6 milioni di dollari, un valore non minimamente paragonabile a quella di OpenAI di Sam Altman, Al contrario delle altre aziende informatiche, anche DeepSeek raccoglie una grande quantità di dati personali e di utilizzo dei propri servizi, anche se vengono conservate nei data center in Cina.
Il futuro di TikTok
Intanto, torna calda la questione TikTok, al centro delle polemiche dopo il bando del social cinese negli Stati Uniti, che prosegue dallo scorso 19 gennaio fino a che la società proprietaria, Bytedance, non cederà le proprie attività per questioni di sicurezza nazionale. L’ultimo retroscena l’ha lanciato Trump parlando di un interessamento da parte di Microsoft. «C’è un grande interesse per TikTok da parte di molte aziende – ha assicurato – mi piacciono le guerre di offerte».