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Dal “Piano Olivetti” per le periferie agli aiuti a librerie e biblioteche: il decreto Cultura è legge

Il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto Cultura, convertendolo in legge con 80 voti favorevoli, 61 contrari e un astenuto.

Il provvedimento, che introduce importanti novità per il settore culturale italiano, è stato al centro di un dibattito animato, soprattutto a causa di un emendamento proposto dalla Lega e poi ritirato, che mirava a ridimensionare le Soprintendenze.

Il “Piano Olivetti” al centro della riforma

Cuore del decreto è il cosiddetto “Piano Olivetti“, un progetto che punta a rilanciare la cultura nel nostro Paese.

Il piano, affidato al ministro della Cultura, si concentra su diversi obiettivi chiave tra cui la rigenerazione culturale delle periferie attraverso la rivitalizzazione delle aree interne e svantaggiate con iniziative culturali mirate; la valorizzazione del patrimonio culturale con un focus particolare sulla tutela e promozione di biblioteche, archivi, istituti storici e culturali, nonché sull’editoria libraria; il sostegno alla cultura del movimento, allo spettacolo, al cinema e all’audiovisivo; la digitalizzazione del patrimonio librario e l’alfabetizzazione digitale, con un occhio di riguardo alla produzione culturale e artistica giovanile; lo sviluppo delle biblioteche scolastiche e delle librerie per bambini; il coinvolgimento del Terzo settore nelle attività di rigenerazione culturale delle periferie.

Misure a sostegno di editoria e librerie

Il decreto introduce anche misure concrete a sostegno dell’editoria e delle librerie, con l’istituzione di tre fondi specifici: il Fondo per nuove librerie con 4 milioni di euro per il 2024 per incentivare l’apertura di nuove librerie, soprattutto in aree interne e svantaggiate; il Fondo per l’acquisto di libri con 24,8 milioni di euro per il 2025 e 5,2 milioni per il 2026 per biblioteche e istituzioni culturali; il Fondo per l’offerta culturale dei quotidiani che prevede 10 milioni di euro per il 2025 per ampliare le pagine dedicate alla cultura, allo spettacolo e all’audiovisivo nei quotidiani cartacei.

Altre disposizioni

Il decreto contiene anche altre disposizioni importanti, tra cui il finanziamento agli istituti culturali e nuove regole per l’utilizzo della “Carta della cultura giovani” e della “Carta del merito”.

Le Soprintendenze, inoltre, diventano a tutti gli effetti stazioni appaltanti qualificate. È previsto, poi, un finanziamento per favorire la fruizione e la valorizzazione del Memoriale della Shoah di Milano.

Un provvedimento complesso e dibattuto

Il decreto Cultura ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del nostro patrimonio. Tuttavia, il provvedimento è stato oggetto di discussioni e polemiche, soprattutto per quanto riguarda il ruolo delle Soprintendenze e le misure a sostegno dell’editoria e delle librerie.

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