C’è soddisfazione, a quanto si apprende, a margine dell’incontro di maggioranza tenutosi ieri a Palazzo Chigi per limare gli ultimi dettagli del decreto Bollette, che sarà varato questa mattina dal Consiglio dei ministri. Un pacchetto di misure urgenti da circa tre miliardi di euro in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale, di riduzione dell’onere fiscale, nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio. La necessità è quella di assicurare un sostegno concreto in un momento di difficoltà economica legato all’aumento dei costi energetici.
Ipotesi e proposte
«Alla vigilia del CdM che affronterà il tema del caro energia, ci aspettiamo misure che garantiscano stabilità alle famiglie, evitando che in pochi mesi si trovino ad affrontare nuovi rincari», ha affermato ieri Fabrizio Ciliberto, vicepresidente nazionale Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori), chiedendo «misure semplici, immediate e facilmente accessibili». Tre mesi di aiuti «possono rappresentare un primo sostegno», ha evidenziato, «ma è necessario uno sguardo più ampio per garantire che, una volta scadute le misure emergenziali, i consumatori non si ritrovino nuovamente in difficoltà».
«Chiediamo, a costo zero», annuncia Enrico Cappelletti, deputato del Movimento 5 stelle, a margine della conferenza stampa “La risposta al caro bollette esiste: il governo ci ascolti” organizzata dai pentastellati con Pd e Avs, «una riforma per trasformare il bonus energia, che riguarda quasi 4 milioni di cittadini, in energia che venga acquistata dall’Acquirente Unico ed erogata direttamente ai cittadini con dei risparmi per tutti». Un’altra richiesta per il governo riguarda invece lo scorporo degli aumenti di sistema che devono essere messi nella fiscalità generale. In particolare le opposizioni chiedono «che Acquirente Unico possa stipulare contratti pluriennali con venditori di energia da fonti rinnovabili per produrre un disaccoppiamento di fatto tra costo di elettricità e gas».