Anticipata in pompa magna, la visita istituzionale del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Washington non ha prodotto, almeno per il momento, grosse novità sul fronte dazi, ma numerose rassicurazioni sulle relazioni transatlantiche, descritte dalla Farnesina come molto positive.
Durante l’incontro con il segretario di Stato, Marco Rubio, Tajani ha cercato di portare a conoscenza della parte americana le istanze delle aziende italiane, sorprese dall’annuncio del 30% di dazi sui prodotti in uscita dall’Europa verso gli States. Rubio, anche se non titolare della questione, ha comunque apprezzato l’approccio italiano al negoziato, sottolineando l’apertura degli Stati Uniti all’accordo.
«Vogliamo accelerare sull’intesa, perché l’incertezza crea grandi difficoltà a chi intraprende e a chi esporta – ha affermato il vicepremier in un punto stampa allestito nell’ambasciata italiana a Washington – Noi vogliamo fare un compromesso, dobbiamo lavorare, noi siamo pronti a investire di più negli Stati Uniti, ricordo che in ogni Stato americano ci sono imprese italiane che danno lavoro a 300mila americani». Il titolare della Farnesina si è detto quindi pronto a fare il possibile per tutelare le aziende, perché «una guerra dei dazi non conviene a nessuno». Poi ha rilanciato la sua idea legato a un mercato unico che comprenda Europa, Stati Uniti, Canada e Messico, queste ultime due colpite pesantemente dalle tariffe. «Un mercato dell’Occidente che può portare benessere a tutte le popolazioni», ha aggiunto.
Il nodo dell’Ucraina
In ogni caso, l’incontro è stato occasione anche di un dialogo sulle altre questioni internazionali, a partire dal nodo dell’Ucraina, dopo la Conferenza per la ricostruzione tenuta nei giorni scorsi a Roma, ma anche sui luoghi caldi del Medio Oriente, toccando l’emergenza a Gaza, fino alla stabilizzazione della Libia e il futuro della missione Unifil in Libano, attualmente a guida italiana. Rispetto alla decisione di Trump di fornire armi a Kiev, che sarebbero finanziate al 100% dagli Alleati europei, Tajani ha replicato: «La decisione spetta alla Nato, noi siamo favorevoli al sostegno dell’Ucraina, il segretario della Nato ne parlerà con i leader e si vedrà il da farsi» e ancora: «Per adesso è importante che ci sia stata da parte americana una scelta forte a sostegno dell’Ucraina». Riguardo all’ultimatum del presidente americano alla Russia, invece, il ministro ha espresso soddisfazione. «Credo che gli Stati Uniti siano rimasti delusi dall’atteggiamento di Putin, che non è stato collaborativo nonostante le aperture americane – ha continuato Tajani – Siamo favorevoli a una scelta che comprenda anche sanzioni».
Visioni comuni sull’Iran
Con Rubio si è toccato anche il programma nucleare iraniano, dopo l’attacco operato dagli Usa nelle scorse settimane ai tre siti, che ha portato alla tregua tra Tel Aviv e Teheran. Il titolare della Farnesina, dando nuovamente la disponibilità a tenere colloqui nella Capitale, ha ribadito l’impossibilità dell’Iran di sviluppare o acquisire armi nucleari. «Questo dimostra il ruolo che l’Italia vuole svolgere nell’intera area del Medio Oriente», ha detto ancora il ministro degli Esteri.