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Dazi, il ministro Tajani: «Fare il muso duro con gli Stati Uniti danneggerà le imprese»

«La trattativa con gli Stati Uniti sui dazi deve essere condotta a livello europeo. Sarebbe un errore condurre una trattativa a livello nazionale, perché non andremo da nessuna parte». Questa la convinzione del ministro degli Affari esteri e vice premier, Antonio Tajani, intervenuto in videocollegamento all'evento "Una bussola per la competitività europea" al teatro Puccini…

«La trattativa con gli Stati Uniti sui dazi deve essere condotta a livello europeo. Sarebbe un errore condurre una trattativa a livello nazionale, perché non andremo da nessuna parte». Questa la convinzione del ministro degli Affari esteri e vice premier, Antonio Tajani, intervenuto in videocollegamento all’evento “Una bussola per la competitività europea” al teatro Puccini di Firenze.

La necessità delle trattative

«Forse potremmo avere qualche piccolo vantaggio in tempi brevissimi, ma sarebbe dannoso per tutti. Perché ricordiamo che il mercato unico europeo permette alle nostre imprese di fare affari per 220 miliardi ogni anno. Quindi il mercato europeo per noi è una grande conquista», ha continuato Tajani, sottolineando che certo ha comunque bisogno di essere migliorato. Sui dazi ha proseguito «dobbiamo lavorare intensamente, con grande prudenza, sapendo bene che la guerra dei dazi non fa bene a nessuno.

L’amministrazione americana ha delle idee, noi ne abbiamo delle altre, non coincidono, ma noi continueremo a discutere e a sostenere in maniera attiva l’azione dell’Unione Europea» concludendo che «io mi faccio carico del pensiero di tutto il mondo delle imprese che chiede una trattativa europea saggia, ferma il che non significa – ha spiegato Tajani – voler discutere e essere arrendevoli, ma credo che sia sempre più giusto lavorare per tutelare le nostre imprese. L’obiettivo non è il braccio di ferro con gli Stati Uniti, l’obiettivo non è l’arrendevolezza nei confronti degli Stati Uniti, quello che conta è tutelare le nostre imprese».

Il pericolo dell’inflazione

«Noi dobbiamo difendere la competitività e la guerra dei dazi può portare a un aumento dell’inflazione negli Stati Uniti. Noi dobbiamo evitare che in Europa accada lo stesso e dobbiamo anche guardare al costo del denaro. Se dovesse aumentare l’inflazione negli Stati Uniti è chiaro che la banca centrale americana, la Federal Reserve, aumenterà il costo del denaro. Noi dobbiamo evitare che la Banca centrale europea faccia lo stesso, cioè bisogna continuare a garantire la competitività e la crescita non mettendo ulteriormente in difficoltà le imprese».

Ha spiegato Tajani che in queste ore sta avendo un dialogo con gli altri esponenti del Governo per pensare a una alternativa che possa danneggiare il meno possibile l’economia delle imprese italiane e dei prodotti di riferimento «Dobbiamo abbassare la pressione fiscale, anche nel momento in cui dovesse esserci un problema legato all’imposizione di dazi», ha precisato il ministro degli Esteri.

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