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Dazi, Meloni tra l’attacco di Salvini e la diplomazia di Tajani: «Non convengono a nessuno»

Giorgia Meloni aspetta un'ora dal discorso di Donald Trump e poi per la prima volta critica la scelta del presidente americano, dopo aver evitato di sbilanciarsi rispetto agli annunci provenienti da Washington: «L'introduzione da parte degli Usa di dazi verso l'Unione Europea è una misura che considero sbagliata e che non conviene a nessuna delle…
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Giorgia Meloni aspetta un’ora dal discorso di Donald Trump e poi per la prima volta critica la scelta del presidente americano, dopo aver evitato di sbilanciarsi rispetto agli annunci provenienti da Washington: «L’introduzione da parte degli Usa di dazi verso l’Unione Europea è una misura che considero sbagliata e che non conviene a nessuna delle parti». E anche se la Casa Bianca ha chiarito che non ci saranno negoziati, il commento della premier lascia intendere che conta su margini di trattativa.

No alla guerra commerciale

«Faremo tutto quello che possiamo per lavorare a un accordo con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di scongiurare una guerra commerciale che inevitabilmente indebolirebbe l’Occidente a favore di altri attori globali – ha chiarito Meloni – In ogni caso, come sempre, agiremo nell’interesse dell’Italia e della sua economia, anche confrontandoci con gli altri partner europei». Nelle ore che hanno preceduto l’annuncio di Trump, Meloni aveva parlato di rischi dai «risvolti pesanti», pur senza arrivare a definirli un «errore profondo» come fatto in modo esplicito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’incontro a Palazzo Chigi

Così, preso atto della «scelta sbagliata» ieri la premier ha annullato tutti gli impegni in agenda, compresa la prevista visita in Calabria per partecipare all’inaugurazione della stazione dei Carabinieri di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. «Bisogna concentrarsi su come rispondere ai dazi» è stato il mantra della giornata partita con l’organizzazione di una task force a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato i ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, delle Imprese, Adolfo Urso, dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e degli Affari europei, Tommaso Foti. Presenti anche i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, con il ministro degli Esteri collegato da Bruxelles, dove ha incontrato il commissario Ue al Commercio, Maroš Šefčovič. Quali saranno le misure per contrastare i dazi di Trump lo si vedrà di concerto con l’Unione europea anche se Salvini già ieri ha ribadito la posizione della Lega: «Se gli Stati Uniti hanno deciso di tutelare le proprie imprese, è necessario che l’Italia continui a difendere il proprio interesse nazionale anche alla luce dei troppi limiti dell’Europa».

Contro la premier

Intanto, le opposizioni si scagliano tutte contro la premier. A partire dalla segretaria dem, Elly Schlein, che striglia Meloni: «Adesso basta, il governo deve svegliarsi e scegliere di stare dalla parte dell’Europa», non prima di aver ricordato come questa fosse una «cosa nota da mesi». Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle, invece, rilanciano «sulla via della seta come sbocco commerciale voluto dal governo da me presieduto», ricorda l’ex premier, affermando che Meloni «è arrivata impreparata». Durissimo Matteo Renzi, che da mesi ha messo Meloni nel mirino e anche in questo caso ribadisce le critiche: «L’idea che il sovranismo aiuti l’economia è falsa. A noi serve la globalizzazione, non il protezionismo».

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