L’accordo commerciale Ue-Usa del 27 luglio ha suscitato forti critiche, in particolare da Francia e Parlamento europeo, che parlano di «sottomissione agli Usa» e «disastro». Le dichiarazioni delle due parti divergono su temi cruciali: digitale, fitosanitari, acciaio, semiconduttori e farmaceutici.
Washington afferma che l’Ue rinuncia alle tariffe digitali, impegno assente nella nota europea. Sull’acciaio, Bruxelles parla di taglio del 50% dei dazi, mentre per gli USA restano invariati. Intanto 11 Paesi Ue, tra cui l’Italia, chiedono nuove misure di protezione dall’acciaio extra Ue, per tornare ai livelli di import 2012-2013.
L’intesa è definita da Bruxelles come il “miglior compromesso possibile” per evitare una guerra commerciale che avrebbe colpito duramente le Pmi. Tuttavia, restano molti dettagli da definire, tra cui le liste di prodotti a dazio zero e le regole su energia, agroalimentare e investimenti. L’accordo appare più politico che tecnico, con numerosi nodi ancora aperti.