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Dazi “autoimposti”, Meloni striglia l’Europa: «Vanno rimossi. Il rilancio del mercato unico è priorità»

«L’Italia ed Europa devono andare avanti insieme». Partendo innanzitutto dalla rimozione «di quei dazi interni» di cui la stessa Europa si è dotata. È un monito a Bruxelles quello che arriva dalla platea degli industriali, riuniti a Bologna per l'assemblea di Confindustria. Tutti i rappresentanti del governo sono seduti nella prima fila del teatro EuropAuditorium,…
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(Foto di Michele Nucci / LaPresse)

«L’Italia ed Europa devono andare avanti insieme». Partendo innanzitutto dalla rimozione «di quei dazi interni» di cui la stessa Europa si è dotata. È un monito a Bruxelles quello che arriva dalla platea degli industriali, riuniti a Bologna per l’assemblea di Confindustria. Tutti i rappresentanti del governo sono seduti nella prima fila del teatro EuropAuditorium, compresa la premier Giorgia Meloni che approfitta della presenza della presidente del Parlamento europea Roberta Metsola per chiedere che «l’Europa abbia il coraggio di rimuovere quei dazi interni che si è autoimposta in questi anni». La presidente del Consiglio ringrazia comunque Metsola secondo cui «il Parlamento europeo è dalla nostra parte. Sarò onesta – dice – questo dipende dalle maggioranze che si formano di volta in volta, ma sicuramente tu sei stata dalla nostra parte e sei dalla nostra parte».

Le richieste all’Europa

Per la presidente del Consiglio, «in un contesto di instabilità sui mercati internazionali», con Donald Trump che minaccia di colpire l’Ue con dazi doganali del 50%, l’Europa deve avere il coraggio di rimuovere quegli standard «autoinflitti». E aggiunge: «Il rilancio del mercato unico europeo è una priorità che la può mettere al riparo da scelte protezionistiche di altre nazioni». Il riferimento è ai costi per le imprese generati dalle normative europee, in particolare quelle legate alla lotta al riscaldamento globale, che Meloni considera «un’iper-regolamentazione che ha soffocato il nostro sviluppo».

Il capitolo emissioni

La premier critica in particolare le norme imposte alle case automobilistiche in materia di emissioni di CO2, che gli eurodeputati avevano già allentato all’inizio di maggio, ma non per i “veicoli pesanti”, ricorda. Alla fine di febbraio la Commissione europea ha presentato anche il suo disegno di legge omnibus, una serie di misure volte a semplificare i testi sociali e ambientali applicabili alle imprese, in particolare il Green Deal europeo. «La Commissione ha avviato un percorso – ammette Meloni – ma il cambio di passo deve essere sostanziale». Basta un solo dato: secondo il Fondo monetario internazionale, «il costo medio di vendita delle merci tra gli Stati dell’Unione Europea equivale a dazi doganali pari a circa il 45%, rispetto al 15% degli Stati Uniti. Per non parlare dei servizi, dove la tariffa media stimata arriva al 110%. Non può essere sostenibile» . E proprio sul rapporto «fondamentale» tra Ue e Usa, Meloni precisa che «per mantenere la forza dell’Occidente, i nostri destini sono interconnessi».

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