Mentre gli Stati Uniti siglano un accordo storico con il Giappone che riduce i dazi al 15% su auto e beni agricoli, l’Unione Europea fatica a trovare un’intesa con Washington. Il presidente Donald Trump ha annunciato l’intesa come «il più grande accordo mai fatto col Giappone», con investimenti nipponici da 550 miliardi di dollari negli Usa e tariffe più leggere rispetto al minacciato 25%. L’intesa ha spinto Tokyo in Borsa (+3,59%) e fatto volare i titoli automobilistici.
Ma il clima è ben diverso per l’Europa: Bruxelles è ancora impantanata nei negoziati e, secondo fonti Ue, un accordo appare «molto improbabile» entro la settimana. Trump ha già inviato una lettera in cui annuncia dazi del 30% sui prodotti europei dal 1° agosto.
Mentre gli Usa tengono la linea dura, «è una scadenza vincolante», ha ribadito il segretario al Commercio americano Howard Lutnick. L’Ue si muove su un doppio binario: continuare a trattare ma prepararsi alle contromisure. Tra le opzioni, un pacchetto da 72 miliardi e lo «strumento anti-coercizione», con dazi mirati e possibili colpi alle Big Tech americane. Von der Leyen insiste sul dialogo ma ammette: «Siamo pronti a ogni scenario».