Sono almeno sei le persone rimaste uccise nelle scorse ore in un raid di Israele contro un sito adiacente all’ambasciata iraniana a Damasco. A renderlo noto l’agenzia iraniana Tasnim ripresa dal Times of Israel. Il sito sarebbe, secondo altre fonti, il consolato e la residenza dell’ambasciatore iraniano a Damasco. Fra le vittime dell’attacco ci sarebbe anche l’alto ufficiale dei Guardiani della rivoluzione Mohammad Reza Zahedi, riferisce al Arabiya.
L’ambasciatore iraniano in Siria e la sua famiglia invece non sarebbero fra le sei vittime dell’attacco. L’Iran promette una risposta “dura” all’attacco, come dice l’ambasciatore iraniano a Damasco, Hossein Akbari. «Risponderemo all’attacco nello stesso modo, al momento giusto e nel luogo giusto- aggiunge».
«Prendere di mira il consolato iraniano è una violazione delle norme internazionali e Israele dovrà sopportarne le ripercussioni – ha affermato dal canto suo il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian – La comunità internazionale deve prendere una posizione ferma contro tali atti criminali». Intanto le forze militari israeliane si sono ritirate dall’ospedale al-Shifa di Gaza.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha descritto l’operazione contro la struttura sanitaria, la principale nella Striscia di Gaza, come un grande successo in cui, grazie a raid “precisi e chirurgici” sono stati uccisi 200 “terroristi” e costretti alla resa in centinaia. Sempre le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato la sorella del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Tel Sheva con l’accusa di incitare e sostenere il terrorismo.