È morto Goffredo Fofi. Saggista, giornalista, critico cinematografico, letterario e teatrale, si è spento a 88 anni.
Nato a Gubbio il 15 aprile 1937, Fofi – con la sua visione da intellettuale e di impegno – ha cercato di costruire una rete alternativa alla cultura del consumismo e dell’omologazione culturale.
Cresciuto in Umbria, Fofi a diciotto anni si è trasferito in Sicilia dove ha collaborato con il filosofo e attivista Danilo Dolci nella lotta contro la mafia e a favore dei disoccupati. Questa esperienza segnerà l’inizio del suo impegno sociale e culturale, fondato su principi di pacifismo e giustizia sociale.
Con l’arrivo degli anni ’60, Fofi si è trasferito a Parigi, dove ha lavorato per la rivista di cinema Positif. Tornato in Italia, ha fondato i Quaderni piacentini e ha scritto l’inchiesta “L’immigrazione meridionale a Torino“.
Nel 1967 ha fondato la rivista “Ombre rosse”, che si è distinta per il suo forte impegno politico e culturale.
Numerosi sono stati gli articoli che ha scritto sul cinema e sulla letteratura, analizzando la cultura italiana e le sue evoluzioni. Tra le sue opere più significative ci sono “Il cinema italiano: servi e padroni” del 1975 e “Sotto l’ulivo“. Nel 1997, Fofi ha fondato la rivista “Lo straniero”, dedicata all’arte, alla cultura e alla società, e ha continuato a scrivere e pubblicare articoli su temi di rilevanza sociale e culturale. Alla rivista ha collaborato anche il compianto Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista pugliese a cui è dedicato l’Osservatorio regionale sull’immigrazione.
Vista la sua lunga e impegnativa esperienza professionale Fofi è considerato una figura di spicco nel panorama culturale italiano, con un’influenza significativa nel campo della critica cinematografica e letteraria.