Nel cuore di Guangzhou, megalopoli da oltre 7 milioni di visitatori annui, il Guangdong Museum ospita fino al 19 ottobre la mostra Crown of Elegance. Court Life and Art of Savoy in the 18th Century. Un progetto di respiro internazionale che celebra la Torino del XVIII secolo come “una delle capitali più raffinate d’Europa”, raccontandone la vita di corte, la cultura materiale e il sistema delle Residenze Reali. L’esposizione nasce dalla collaborazione tra Palazzo Madama di Torino e una delle più prestigiose istituzioni museali cinesi, e si inserisce in un percorso strategico di valorizzazione del patrimonio piemontese nel mondo. Oltre 160 opere – tra maioliche, porcellane, oreficerie, tessuti e intarsi – ripercorrono due secoli di fasto e rappresentanza, offrendo al pubblico cinese un affresco della “Corona di Delizie” sabauda. E i numeri parlano già di un successo: oltre 25mila visitatori nei primi 5 giorni.
Saper fare e potere
L’asse concettuale della mostra è il “mestiere delle arti”: il connubio tra tecnica e bellezza, funzione e simbolo. Una riflessione sul lavoro creativo e sull’eccellenza artigianale italiana che ha generato capolavori capaci di attraversare i secoli e affascinare generazioni. Tra vetrai, ebanisti e tessitori, la cultura sabauda rivive anche nelle contaminazioni orientali: in mostra compaiono opere d’arte cinese realizzate per la corte torinese, testimoniando quel gusto per l’Asia che permeava l’Europa del tempo. Il cuore narrativo dell’allestimento è rappresentato da un servizio in porcellana Meissen del 1725, dono diplomatico di Augusto il Forte e unico esempio documentato di Johann Gregorius Höroldt, pittore capace di inventare un “mondo cinese” fiabesco e minuzioso. L’arrivo a Torino del dono, esattamente trecento anni fa, coincide simbolicamente con il 250esimo anniversario della morte dell’artista.
Diplomazia della bellezza
Cultura e strategia si intrecciano in un racconto che travalica il museo. L’intera operazione è un caso emblematico di diplomazia culturale, come sottolineato da Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama: «Un progetto tramite cui Palazzo Madama conferma la propria funzione strategica all’interno del sistema culturale internazionale». Il percorso espositivo si apre con un portale immersivo dedicato alle Residenze Sabaude e si completa con video, attività didattiche, merchandising tematico e una campagna digitale su WeChat, pensata per un pubblico giovane e colto. La mostra arriva anche in coincidenza con il 55esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina. «Non è solo un’esposizione temporanea – ribadisce Massimo Broccio, presidente della Fondazione Torino Musei – ma una delle tante azioni concrete che confermano il nostro ruolo come modello di riferimento per l’innovazione, la cooperazione internazionale e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano».
Così, tra velluti e maioliche, riti di corte e diplomazie dimenticate, non resta che osservare come l’eleganza non sia nei decori ma nella capacità di attraversare i secoli senza rumore. E a Guangzhou, come a Torino, continua a tessere ponti tra mondi lontani.