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Crisi in Medio Oriente: tregua fragile a Gaza, scontri tra Israele e Libano. Tensioni in Siria

Gaza resta sotto fragile tregua mentre Israele riceve i corpi di due ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre, consegnati tramite la Croce Rossa e accolti con cerimonia militare. Netanyahu ribadisce che Hamas sarà disarmato, sia da forze straniere sia da Israele. A Gerusalemme, circa 200 mila ultraortodossi hanno manifestato contro la leva obbligatoria, durante…
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Gaza resta sotto fragile tregua mentre Israele riceve i corpi di due ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre, consegnati tramite la Croce Rossa e accolti con cerimonia militare. Netanyahu ribadisce che Hamas sarà disarmato, sia da forze straniere sia da Israele. A Gerusalemme, circa 200 mila ultraortodossi hanno manifestato contro la leva obbligatoria, durante la quale un 15enne è morto cadendo da un cantiere. Le proteste hanno causato scontri, feriti e interruzioni dei trasporti, pur con momenti di preghiera pacifica.

Dopo 24 ore di violenti raid israeliani che hanno causato 104 vittime, tra cui 46 bambini, è tornata la calma apparente nella Striscia di Gaza. Il cessate il fuoco, mediato dalle Nazioni Unite, ha fermato i bombardamenti ma non ha interrotto la crisi umanitaria. Medici Senza Frontiere parla di centinaia di feriti e ospedali allo stremo, mentre l’Onu condanna “uccisioni di civili inaccettabili”.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu difende l’operazione come “atto di autodifesa”, ma le proteste interne crescono: migliaia di ebrei ultraortodossi sono scesi in piazza contro la leva obbligatoria, sfidando la polizia. Intanto Donald Trump, tornato sulla scena politica, ha definito gli attacchi «una rappresaglia legittima», pur sostenendo la necessità di «una tregua duratura».

Sul fronte nord, Israele ha colpito obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, in risposta a lanci di razzi. Il presidente libanese Aoun ha ordinato all’esercito di reagire a ogni violazione dello spazio aereo, mentre Hezbollah minaccia nuove ritorsioni. La tensione cresce anche in Siria, dove la Russia ha ripreso i voli militari verso la base di Latakia e Israele rafforza le posizioni nelle Alture del Golan. Ankara, intanto, addestra truppe siriane e accusa la Germania di “chiudere gli occhi sul genocidio di Gaza”.

Secondo Axios, Washington lavora a un piano per una forza internazionale di sicurezza a Gaza, con la partecipazione di Paesi arabi e musulmani. Ma la relatrice Onu Francesca Albanese accusa 63 governi, Italia compresa, di «complicità nel genocidio». Israele reagisce con rabbia, l’Italia parla di accuse “prive di imparzialità”.

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