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Criminalità, porti pugliesi crocevia di traffici illegali: il balzo di Bari. E Barletta new entry

Porti illegali, porti criminali. Come quello di Livorno, dove nel 2024 si sono registrati 16 reati, ma anche come lo scalo barese, dove se ne sono registrati ben 10. Un trend in aumento, secondo quanto hanno registrato gli esperti di Libera, che hanno appena pubblicato la seconda edizione del rapporto “Diario di Bordo. Storie, dati…
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Porti illegali, porti criminali. Come quello di Livorno, dove nel 2024 si sono registrati 16 reati, ma anche come lo scalo barese, dove se ne sono registrati ben 10. Un trend in aumento, secondo quanto hanno registrato gli esperti di Libera, che hanno appena pubblicato la seconda edizione del rapporto “Diario di Bordo. Storie, dati e meccanismi delle proiezioni criminali nei porti italiani”, a cura di Francesca Rispoli, Marco Antonelli e Peppe Ruggiero.

I dati

Il rapporto raccoglie ed elabora dati provenienti da fonti istituzionali e qualificate (Assoporti, Commissione Parlamentare Antimafia, Direzione Investigativa Antimafia, Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo , Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza), fornendo un’analisi documentata e approfondita sul rapporto tra criminalità organizzata, corruzione e sistema portuale italiano.

I porti pugliesi

Nel 2024 sono stati registrati 115 episodi di criminalità all’interno dei porti italiani, con un aumento del 4,5% rispetto al 2023. I porti coinvolti sono saliti a 30 (contro i 28 dell’anno precedente). Livorno guida la classifica con 16 casi, seguita da Bari e Genova con 10 ciascuno. In quello di Brindisi se ne sono verificati 5. Particolarmente rilevante l’incremento del porto di Bari, passato da un solo caso nel 2023 a 10 nel 2024. Seguono Napoli (da 1 a 7) e Venezia (da 2 a 7). Sono cinque invece i nuovi porti entrati nel monitoraggio per la prima volta nel 2024: Barletta, Carrara, Lacco Ameno, Marina di Stabia e San Benedetto del Tronto. A livello regionale, la Liguria si conferma al primo posto con 18 casi, seguita da Toscana (17), Puglia (16) e Campania (15).

Le tipologie di attività

Le tipologie di attività criminali sono invece così suddivise: il 77,9% dei casi riguarda traffici illegali in entrata, mentre il 9,5% attiene a esportazioni illecite. I principali traffici sono quello di prodotti contraffatti (37,7%), seguito da quello di stupefacenti (27%), il contrabbando (19,2%), e infine il traffico illecito di rifiuti (il 5,2%). Il traffico di abbigliamento ha visto il coinvolgimento di 9 porti (Bari, Brindisi, Livorno, Genova, Napoli e Venezia, con merce proveniente da Grecia, Turchia e Cina. Il contrabbando di sigarette la fa da padrone con ben 10 sequestri, in cui i porti pugliesi di Bari e Brindisi, sono utilizzati come scali di transito con merce proveniente dalla Grecia e diretta in Spagna o Germania. Anche le modalità di importazione sono diversificate: tramite navi da crociera a Venezia; tramite RORO a Bari, Brindisi, Venezia, Civitavecchia, Ancona.

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