Contro la violenza sulle donne, in piazza a Roma “Non una di Meno”: «Il patriarcato esiste»

«Il patriarcato esiste e lo vediamo anche nei numeri. 106 femminicidi in un anno e che sono soltanto la punta di un iceberg di una violenza che si perpetua nei posti di lavoro, nelle scuole, in ogni ambito della nostra esistenza». Così le attiviste di “Non una di Meno” in un punto stampa al corteo nazionale ‘transfemminista’ da piazzale Ostiense a Roma.

Una replica alle parole del ministro Valditara nel videomessaggio trasmesso nel corso della cerimonia di presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin alla Camera dei deputati, lo scorso lunedì 18 novembre: «Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale».

«Non c’è un aumento dei femminicidi dovuto a un cambiamento della popolazione italiana», ribadiscono sempre riferendosi a Valditara. 

A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin «altri 106 nomi, rimasti anonimi, si sono aggiunti», spiegano. «Le parole del ministro Valditara confermano l’urgenza di scendere in piazza. Il patriarcato esiste, non è ideologia e il razzismo istituzionale non è la risposta. L’assassino, il violento, l’abusante sono figli della nostra societa’ e hanno quasi sempre le chiavi di casa», ha ricordato Non Una di Meno

«Governo patriarcale, un premier donna non basta»

«Questo è un governo patriarcale, non basta una premier donna. Misure contenute non solo nel ddl sicurezza e per noi preoccupanti, dalla restrizione del diritto al dissenso alla possibilità di ingresso in carcere per le donne in gravidanza o comunque con figli molti piccoli». Continuano le attiviste di “Non una di Meno”

«Bisogna togliere tutte le armi al patriarcato – concludono – armi che riguardano tutti gli aspetti delle nostre vite: dalla violenza dei movimenti ‘pro-vita’ negli ospedali a quella transfobica. E poi la violenza che subiamo nei luoghi di lavoro, perché subiamo molestie e siamo costantemente sottopagate e impiegate nei lavori più precari. Violenza anche nelle scuole in cui non riceviamo nessuna forma di educazione transfemminista e alla violenza che subisce il pianeta su cui viviamo. In piazza per essere nuovamente marea e costruire quella potenza che può cancellare il patriarcato».

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