I cardinali domani raddoppieranno il tempo di confronto, con due congregazioni: la mattina alle 9 e il pomeriggio alle 17. Lo ha riferito il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni nel corso del consueto briefing con i giornalisti nel pomeriggio di ieri.
La decisione potrebbe esser stata presa perché, riferiscono alcuni porporati, «in tanti vogliono intervenire su questioni importanti per la Chiesa», facendo intendere che, forse, non c’è ancora una figura condivisa e quindi c’è bisogno di più tempo. Lo stesso Bruni, però, precisa che il doppio appuntamento per ora è fissato solo per lunedì, mentre martedì è in agenda una sola riunione, quella al mattino; si vedrà se sarà necessaria un’altra nel pomeriggio. Ancora Bruni specifica che per il Conclave «non ci sono sponsor, la somma di denaro utilizzata è messa regolarmente a budget da parte della Santa Sede». Questo perché in molti hanno chiesto spiegazioni sui lavori di riqualificazione di Casa Santa Marta, che ospiterà i cardinali durante il Conclave, dove arriveranno la sera del 6 maggio, e l’adeguamento a sala dell’adunanza della Cappella Sistina dove verranno apposti «oltre 80 sigilli di piombo lungo tutto il perimetro del Conclave», come annota Silvio Screpanti, vicedirettore del settore Infrastrutture e Servizi del governatorato vaticano. Mentre per quel che riguarda la discussione in Congregazione, Bruni si è limitato ad affermare che secondo i Cardinali intervenuti «il prossimo Papa dovrà essere profetico e non chiuso in un cenacolo».
Le polemiche
Intanto, persistono gli strascichi polemici sulla falsa notizia circa un presunto malore occorso al cardinale ex segretario di Stato e presidente del Conclave, Piero Parolin. Ancora una volta, sempre il servizio di informazioni vaticane ha spiegato che il cardinale veneto sta bene e non è successo nulla. Di conseguenza, Parolin resta ancora oggi uno dei “papabili” maggiori vista la sua vicinanza a Francesco e anche le sue fini doti diplomatiche dimostrate negli anni in segreteria di Stato. Infatti, negli ultimi giorni il suo nome è emerso rispetto agli altri potenziali eleggibili della vigilia.
L’incertezza
Tuttavia, proprio la vivacità nelle discussioni durante le congregazioni fa ipotizzare che i giochi non sono ancora fatti e che la scelta verrà compiuta solo dopo che la Sistina sarà chiusa. Così come resta ancora incerto il numero di giorni, e di fumate, che serviranno per eleggere il nuovo pontefice. Gli stessi cardinali, che oggi celebreranno una funzione nella cappella papale in San Pietro a chiusura dei novendiali, i giorni di lutto per la morte di Papa Bergoglio, non si sbilanciano, alcuni come il cardinale peruviano Pedro Ricardo Barreto Jimeno ritengono siano necessari «almeno due o tre giorni», prima che dal comignolo posizionato ieri sul tetto del Palazzo apostolico esca la fumata bianca.