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«Con il caro energia vengono bruciati 70 miliardi di euro»

Bollette di luce e gas raddoppiate nei primi mesi del 2022 e potrebbero diventare ancora più pesanti se la guerra in Ucraina non cesserà. Senza il gas russo le famiglie italiane rischiano di trovarsi ancora più in difficoltà. Per difendersi, secondo le associazioni dei consumatori, la via maestra è fare dei sacrifici cercando di ridurre…
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Bollette di luce e gas raddoppiate nei primi mesi del 2022 e potrebbero diventare ancora più pesanti se la guerra in Ucraina non cesserà. Senza il gas russo le famiglie italiane rischiano di trovarsi ancora più in difficoltà. Per difendersi, secondo le associazioni dei consumatori, la via maestra è fare dei sacrifici cercando di ridurre i consumi. «È la cosa migliore da fare», sottolinea Mauro Antonelli, responsabile dell’ufficio studi dell’Unione nazionale consumatori.

«Abbassare di un grado il riscaldamento a casa comporta un risparmio tra il cinque e il dieci per cento, cioè fra 96 e 192 euro l’anno. Farlo di due gradi fa risparmiare fra il dieci e il venti per cento. L’entità del risparmio – spiega – dipende da una serie di fattori tra cui la zona climatica in cui si trova l’abitazione e la sua efficienza termica». Un allarme, invece, viene lanciato per le numerose proposte inviate ai consumatori da parte dei gestori di energia. «Chi cerca di difendersi dai rincari sappia che cambiando fornitore potrebbe peggiorare la situazione. Chi lo ha fatto prima dei rialzi iniziati nel 2021 ha fatto un buon affare, ma facendolo ora il rischio è di congelare, magari per un anno o peggio ancora per due, gli aumenti in corso, quando invece ci si può attendere una riduzione delle bollette quando finirà la guerra in Ucraina».
Intanto per il 15 marzo, giornata mondiale dei diritti dei consumatori, le associazioni hanno organizzato un’iniziativa di boicottaggio del gas russo, invitando i cittadini a spegnere il riscaldamento o limitarlo a 15 gradi. Gli altri consigli sono lavarsi con acqua fredda, mangiare cibi preparati senza l’uso del gas, non utilizzare gli elettrodomestici, ridurre l’uso di cellulare, computer e televisione.
Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, dice che «i segnali che ci arrivano sul fronte del caro bollette e caro carburante non sono belli. Ci vengono segnalati aumenti del cento per cento per luce e gas. L’emergenza gasolio sta provocando reazioni a catena, tutto costa di più. Le piccole imprese non ce la fanno ad andare avanti e stanno chiudendo le attività».
Il Codacons, conclude Tanasi, «insieme con altre associazioni dei consumatori tra cui Assoutenti, ha presentato dei ricorsi al Tar della Lombardia. competente per la materia energetica, per bloccare i maxi aumenti delle tariffe che potrebbero costare alla collettività fino a 70 miliardi di euro a fine 2022. Proprio ieri il Consiglio di Stato ha ordinato al Tar di esprimersi con priorità su questi ricorsi».

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