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Elezioni Comunali, seggi aperti in 117 Comuni italiani: occhi puntati su Matera e Taranto

Sono in totale 117 i comuni chiamati al voto oggi e domani per eleggere un nuovo sindaco e per rinnovare i consigli comunali. Di questi uno solo è capoluogo di regione, Genova, mentre quattro sono capoluoghi di provincia: Ravenna, Nuoro, Taranto e Matera.

Complessivamente, 31 comuni hanno una popolazione maggiore ai 15mila abitanti e quindi, nel caso al primo turno nessuno dei candidati dovesse superare il 50 per cento più uno dei voti, si dovrà procedere dopo 15 giorni e cioè domenica 8 e lunedì 9 giugno al turno di ballottaggio tra i due schieramenti che avranno ottenuto il maggior numero dei consensi, negli stessi giorni in cui si voterà per i cinque referendum ammessi.

I restanti 86, invece, avendo una popolazione sotto i 15mila abitanti avranno il nuovo assetto di governo locale già lunedì sera. Tra questi anche comuni piccolissimi con poche decine di abitanti come il caso di Malvicino in provincia di Alessandria che conta solo 78 residenti, di questi sei si sono candidati per la carica di sindaco.

I comuni sotto la lente

È evidente, però, che gli occhi della politica nazionale sono puntati sui comuni maggiori, a partire dalla città ligure dove Silvia Salis, l’ex campionessa del lancio del martello e vicepresidente nazionale del Coni, punta alla vittoria con il campo largo e proprio i favori del pronostico hanno spinto quasi tutti i big del centrosinistra, da Elly Schlein a Nichi Vendola, a far visita alla candidata. Salis sfida Piero Piciocchi, sostenuto dal centrodestra, anch’esso unito. Con loro altri cinque candidati sindaco. A Ravenna, invece, gli occhi sono puntati sul centrodestra che si presenta scisso su due candidati: da un lato Nicola Grandi sostenuto da Fratelli d’Italia e Forza Italia e dall’altro Alvaro Ancisi della Lega, mentre tra gli altri candidati sindaco, oltre ovviamente a quello del centrosinistra Alessandro Barattoni, che spera proprio nella divisione del blocco conservatore per tentare il colpo vincente, c’è anche Giovanni Morgese che ha riesumato il vecchio simbolo della Democrazia Cristiana. Nella città sarda di Nuoro sfida tra le due coalizioni con Emiliano Fenu del centrosinistra e Giuseppe Cucca del centrodestra.

La chiamata al voto

A Taranto. chiamata al voto per lo scioglimento anzitempo a causa delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali, è il Campo largo che si presenta diviso tra Piero Bitetti, sostenuto da Pd, Avs e altre civiche e la pentastellata Annagrazia Angolano. Il centrodestra, invece, punta su Luca Lazzaro. Nel capoluogo ionico, tuttavia, è singolare la presenza di altri due outsider figli d’arte: Mirko Di Bello, nipote di Rossana, sindaca all’inizio del secolo, e Mario Cito, figlio di Gianfranco, scomparso due settimane fa, il popolare patron della locale Tv, At6, che tra gli anni novanta e i primi decenni del nuovo millennio con le sue lunghe presenze in video fu promotore di un “populismo” antelitteram, ben prima di Grillo, tanto che fu sindaco e anche parlamentare.

Infine, Matera, con il centrosinistra diviso tra Domenico Bennardi dei 5Stelle e Roberto Cifarelli del Pd che sfida il centrodestra unito di Antonio Nicoletti. Anche nella città dei sassi non mancano altri due candidati civici. A parte la sfida genovese e il test nel centrodestra diviso a Ravenna o i risultati delle città in cui Pd e Movimento 5Stelle vanno separati, le segreterie guardano senza grandi apprensioni ai risultati, anche perché in molti casi, soprattutto quelli di maggior rilievo, se ne riparlerà al ballottaggio. Tutto è rimandato in autunno, salvo un rinvio alla primavera, quando sei regioni andranno al voto e lì sarà di certo una sfida nazionale.

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