Commissione Ue, è stallo ma Fitto incassa l’endorsement del presidente Mattarella

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Entra in scena il Quirinale. Ieri sera il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto il commissario e vicepresidente esecutivo designato dall’Italia per la nuova Commissione europea, Raffaele Fitto. Nel corso del colloquio Mattarella ha formulato gli auguri per l’affidamento dell’incarico, così importante per l’Italia. Un endorsement che peserà non poco sulle decisioni dei partiti italiani, stritolati negli ultimi giorni dal braccio di ferro tra le grandi famiglie politiche europee, in particolare tra socialisti e popolari.

Lo scenario

E saranno i dem a dover tener conto dell’intervento del capo dello Stato anche se già Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo in quota Pd, si era incaricata di assumere il ruolo di “pontiere”: «Lo scontro tra le forze politiche è drammatico. Noi non ci siamo mai opposti all’idea che l’Italia potesse avere una vicepresidenza. Le nostre perplessità sono legate all’ipotesi di una diversa maggioranza. Ora siamo dentro un tragico scontro e voglio richiamare alla responsabilità tutte le forze politiche».

Anche Fulvio Martusciello, capo della delegazione di Forza Italia, prova a mediare: «Per la nomina della nuova Commissione europea la settimana prossima si troverà un accordo, probabilmente si aspetta il 20 novembre, quando Teresa Ribera (la commissaria spagnola, ndr) darà spiegazioni alle Coortes sui fatti di Valencia, poi presumo che si possano approvare le nomine di tutti i vicepresidenti». D’altronde è la stessa presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, a chiarire che «il voto sulla Commissione è previsto il 27 novembre a Strasburgo, quindi c’è tempo per trovare un accordo».

I partiti

Nel frattempo, il commissario italiano incassa il via libera di Azione e Italia Viva, mentre proseguono gli inviti del centrodestra al Pd, con Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia: «Fitto ha le carte in regola, lo hanno riconosciuto tutti, quindi credo sia giusto andare avanti per poterlo avere operativo, insieme a tutta quanta la Commissione, quanto prima possibile». Poi a Perugia, chiudendo la campagna elettorale per le regionali, Giorgia Meloni ritorna ad attaccare i dem: «Da giorni chiedo a Elly Schlein di dire quale sia la posizione ufficiale del Pd su Fitto e non ho risposta. Dice: non devo rispondere alla Meloni.

Non deve rispondere a me ma agli italiani, le persone serie fanno così». Pronta la replica dei dem affidata al deputato Toni Ricciardi: «Con che coraggio Meloni mette in discussione la serietà del Pd sul voto a Fitto? La prima domanda dovrebbe farla al suo vice Salvini che non voterà la Commissione e il commissario Fitto. Non prendiamo lezioni di serietà da chi si arrampica sugli specchi ogni giorno per nascondere le proprie divisioni».

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