La numero uno della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha spiegato in aula a Strasburgo il percorso che ha portato alla scelta di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo: «Voglio che le regioni europee e le comunità siano in grado di controllare il proprio destino e di contribuire alla definizione delle nostre politiche. Questo è il compito di coesione e riforme che ho affidato a Raffaele Fitto in qualità di vicepresidente esecutivo. È una scelta che ho fatto io. Anche perché so quanto sia fondamentale dare alle regioni l’importanza politica che meritano». Von der Leyen si è espressa così prima del voto di conferma del Collegio avvenuto ieri mattina e che le ha consentito di iniziare il suo lavoro con 370 sì, 282 contrari e 36 astenuti. La spiegazione è servita a stemperare le polemiche delle scorse settimane che hanno visto momenti di forte tensione proprio sul nome del ministro italiano e su quello della socialista spagnola Teresa Ribera, anch’ella entrata a far parte del nuovo esecutivo continentale.
In carica
Così, con il voto dell’Eurocamera, dal prossimo primo dicembre il von der Leyen 2 potrà entrare nella sua fase operativa, ma non prima che Fitto, insieme agli altri commissari, avrà sciolto tutte le incompatibilità, a partire dal ruolo di ministro del Governo italiano. Da quel momento l’ex presidente della Regione Puglia si dovrà occupare ancora di affari europei, ma dall’altra parte del campo e cioè da chi quelle politiche le propone.
Le richieste
Non a caso già dalle prime battute, subito dopo il risultato della votazione parlamentare, è cominciata la “pioggia di richieste” sul neo-vicepresidente della Commissione europea. «Sostenga la proroga della misura di decontribuzione per il Mezzogiorno. Aiuti le imprese del sud ad investire, a sostenere la qualità dell’occupazione e a creare lavoro buono», è l’invito di Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia. Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e neo-presidente dell’Anci, si è detto convinto che «la presenza a Bruxelles del commissario Fitto può essere una grande opportunità. Tutti insieme, Comuni, Governo nazionale ed Europa dobbiamo valutare le nuove politiche di sostegno ad una crescita sana del Mezzogiorno». Anche gli agricoltori si aspettano molto dal numero due di von der Leyen, a partire da Cia che sottolinea come «il via libera rappresenta un’occasione importante per l’Italia. All’orizzonte si prospetta per l’Europa una stagione complessa di rafforzamento, ripartendo, finalmente, dai territori del Sud, tanto strategici per la nostra agricoltura». Così come il mondo edile che chiede «un cambio nelle politiche Green», come ricordato da Confedilizia.
Il programma
Dal canto suo il neo-vicepresidente esecutivo della Commissione europea, subito dopo il voto, ha stabilito quali saranno le coordinate del nuovo incarico: «L’Unione europea si trova di fronte a sfide cruciali da cui dipende il futuro suo e quello dei suoi cittadini. Nei prossimi anni sarà fondamentale lavorare tutti insieme e dare prova di unità perché solo in questo modo saremo in grado di vincere queste sfide, rilanciare il progetto europeo e difendere con forza i valori su cui esso si fonda».