Nel primo semestre 2025, l’export italiano verso i Paesi extra UE è cresciuto dell’1,3%, che sale a +2% al netto dell’energia, con un saldo commerciale positivo di 24,4 miliardi di euro. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani commenta i dati Istat e sottolinea la tenuta dell’export in un contesto internazionale complesso e l’importanza di rafforzare il “Piano Export” per diversificare i mercati di destinazione.
«Il governo sta potenziando gli strumenti per sostenere le imprese all’estero, con missioni in Paesi ad alta crescita come Brasile, India e Messico». Tajani ha evidenziato l’importanza della partecipazione alle fiere internazionali, della ricerca di nuovi buyer tramite ICE, dell’accesso ai fondi Simest e dell’estensione della “Push Strategy” di Sace.
L’interscambio con i paesi extra Ue segna un aumento congiunturale per export (+6,0%) e import (+5,1%). L’export cresce su base annua del 4,7%, trainato da beni di consumo non durevoli e beni intermedi, mentre cala l’energia. L’import segna un +10,0% tendenziale, spinto dai beni di consumo non durevoli. L’avanzo commerciale è di 5.391 milioni, in calo rispetto a giugno 2024.
Nel primo semestre l’avanzo commerciale si riduce a 24,4 miliardi, contro i 32,7 del 2024. L’avanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a +5.391 milioni di euro (+6.111 milioni nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico si attesta a -3.880 milioni, da -3.618 milioni dell’anno prima. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici scende da 9.729 milioni di giugno 2024 a 9.271 milioni di giugno 2025.
A giugno, l’export verso i Paesi extra UE è aumentato del 4,7% su base annua, spinto dai beni di consumo non durevoli (+9,9%) e beni intermedi (+5,8%). Crescono le esportazioni verso Svizzera, USA e Regno Unito: Ottime performance in Svizzera (+18,4%), Regno Unito (+8,1%) e Stati Uniti (+10,3%). In calo quelle verso Turchia, Mercosur e Cina. L’import aumenta soprattutto da Usa, Cina e Mercosur (il mercato comune dell’America meridionale che si affianca alla comunità andina, a quella caraibica e al Sistema di integrazione centroamericana).