Entra in vigore l’obbligo del Cin, il Codice Identificativo Nazionale nato per regolare il mercato degli affitti brevi ma che interessa tutte le strutture ricettive in generale. E già il 78,97% di quelli registrati nell’apposita banca dati (451.262 su 571.411) ne risulta in possesso ed è quindi in regola. Le regioni in cui è stato rilasciato il maggior numero di Cin sono la Toscana (54.148), il Veneto (48.751), la Lombardia (48.469), il Lazio (40.254), la Puglia (36.722) e la Sicilia (35.418). Inoltre, il sito del ministero del Turismo offre ai turisti la possibilità di verificare l’autenticità di ogni singolo codice.
Le sanzioni
La sanzione applicabile, a partire da ieri 2 gennaio 2025, varia da euro 800 euro 8.000 in caso di strutture o immobile privi di Cin e da euro 500 a euro 5.000 in caso di mancata esposizione del Cin all’esterno dello stabile in cui è collocato l’appartamento o la struttura o di mancata indicazione del Cin in ogni annuncio ovunque pubblicato e comunicato. È inoltre prevista una sanzione da euro 500 a euro 5.000 a carico dei soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e dei soggetti che gestiscono portali telematici, da applicarsi in caso di mancata indicazione del Cin in ogni annuncio.
Le parole della ministra
Ma su questo la ministra del Turismo Daniela Santanché fa subito chiarezza: «Come ho già avuto modo di dire qualche giorno fa, evitiamo di creare agitazione. Nei primi mesi procederemo insieme alle Regioni per effettuare verifiche e correzioni. Siamo decisi, ma consapevoli della necessità di dialogare con tutti. Non intendiamo fare terrorismo. Agiremo in modo fermo, nel rispetto di tutti, ma non vogliamo punire nessuno. Inoltre chi si comporta in modo sconsiderato dovrebbe considerare ciò che è successo a New York o a Barcellona; non mi sembra che regole tanto restrittive abbiano funzionato» aggiunge. Secondo Federalberghi «il codice identificativo nazionale è uno strumento utile, che auspichiamo contribuisca alla bonifica di un mercato che purtroppo è ancora inquinato da situazioni sommerse, illegali o borderline. Il Cin nazionale – spiegano gli albergatori – sarà utilizzato anche sul fronte della trasparenza fiscale. La legge di bilancio 2025, in vigore da ieri, ha infatti previsto l’indicazione del Cin nelle dichiarazioni fiscali e nella dichiarazione unica nonché nelle comunicazioni concernenti le transazioni effettuate sui portali, che gli intermediari devono inviare annualmente all’Agenzia delle Entrate».