Chiusa l’indagine sulla sanità veneta: otto richieste di rinvio a giudizio, tra cui Putin di Serenissima ristorazione

Otto persone sono state rinviate a giudizio dalla pm di Padova, Silvia Golin, nell’ambito di un’inchiesta su una serie di accordi ritenuti illeciti nell’ambito della gestione di servizi e forniture sanitarie in Veneto.

L’udienza davanti al Gip, come scrive il Corriere del Veneto, è stata fissata per il primo di febbraio.

Tra gli indagati Mario Putin di Serenissima Ristorazione, colosso delle mense, per turbativa d’asta, Domenico Mantoan e Patrizia Simionato, all’epoca dei fatti ai vertici delle massime strutture sanitarie del Veneto, accusati di aver illecitamente investito denaro in formazione.

Nella vicenda entra anche l’acquisto dei cosiddetti tamponi rapidi antigenici, durante il periodo tra la prima e la seconda ondata del emergenza Covid, di cui hanno fatto parlare le cronache nei giorni scorsi.

L’indagine sarebbe raccolta in 8 faldoni per 10mila pagine di contenuti che fanno riferimento ad un massiccio uso delle intercettazioni telefoniche.

Due i filoni principali dell’inchiesta: le presunte irregolarità nelle gare d’appalto per l’assegnazione del servizio di ristorazione negli ospedali del Veneto e il contributo ritenuto indebito, secondo l’accusa, che Azienda Zero (coordinatrice delle Uls regionali) avrebbe corrisposto ad una Fondazione. L’udienza preliminare è fissata l’1 febbraio.

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