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Chianciano Terme, niente unità nel Campo largo: disertano Conte e Calenda

Il rilancio del centrosinistra non parte neanche da Chianciano Terme. L'idea di Angelo Bonelli, rieletto co-portavoce di Europa Verde proprio in Toscana al termine dell’assemblea nazionale del partito, di far alternare sul palco i maggiori leader delle opposizioni, a eccezione di Matteo Renzi, è azzoppata da Giuseppe Conte, che si collega solo in video, e…

Il rilancio del centrosinistra non parte neanche da Chianciano Terme. L’idea di Angelo Bonelli, rieletto co-portavoce di Europa Verde proprio in Toscana al termine dell’assemblea nazionale del partito, di far alternare sul palco i maggiori leader delle opposizioni, a eccezione di Matteo Renzi, è azzoppata da Giuseppe Conte, che si collega solo in video, e Carlo Calenda, impossibilitato da problemi di salute a presenziare all’evento.

Elly Schlein dal palco rinnova il suo appello alla compattezza: «la sentiamo questa voglia di unità nelle piazze. L’unità non è un valore a tutti i costi, ma lo è se riesce a raccogliersi attorno a un progetto coerente, a un programma definito e a valori condivisi. Non abbiamo scadenze elettorali, ma dobbiamo usare bene il tempo e dobbiamo usarlo insieme e non facendoci gli affari propri, ma mobilitandoci insieme. Serve un luogo dove comporre le differenze e costruire l’alternativa», dice ancora la segretaria del Partito democratico.

Le proposte

Come lei la pensano Bonelli, Nicola Fratoianni di Sinistra italiana e Riccardo Magi leader di +Europa. Per il Verde si deve «cominciare a lavorare per costruire punti programmatici comuni, perché quello che ci chiedono gli italiani e le italiane è una visione del Paese rispetto ai veri bisogni’». A lui fa eco il leader di SI, affermando che «la discussione sulle geometrie è finita e quindi si deve partire rapidamente su quale sia il progetto per questo Paese e quali siano le priorità per cambiarlo». Mentre, per il segretario di +Europa «serve un tavolo stabile, cioè un luogo di confronto permanente fra le opposizioni per trovare le proposte. Se non si inizia mai a farlo, difficilmente si ricostruisce un rapporto di fiducia e di credibilità con l’elettorato».

Nessuno di loro si nasconde, però, e tutti ammettono che le differenze ci sono, una su tutte quella sull’invio di armi all’Ucraina, che vede contrapposti da una parte i dem e +Europa, dall’altra Avs e il Movimento 5 stelle. Conte, infatti, nel suo intervento da remoto non manca di rimarcare il voto del Pd al Parlamento europeo a favore del riarmo: «noi potremo rafforzare questa battaglia, perchè così non ci distingueremo dalle forze conservatrici come quelle che sono al governo in Italia», dice l’ex premier polemizzando ancora una volta con Schlein. Insomma, l’unità del campo largo ancora non c’è. E stavolta manca anche la foto opportunity dei leader che non si mettono in posa, nemmeno imbronciati, come accaduto in Umbria prima del voto due settimane fa.

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