Non sono destinate a spegnersi molto presto le polemiche politiche dopo il rientro in Italia sabato sera, nel capoluogo pugliese, dei 43 migranti che erano stati trasferiti martedì nel centro di Gjader in Albania e le rassicurazioni da parte del governo Meloni sull’intenzione di portare avanti il suo programma sulla gestione dell’immigrazione.
La politica locale
Alle operazioni di sbarco di sabato al porto di Bari hanno voluto assistere in prima persona i deputati del Partito democratico Marco Lacarra e Ubaldo Pagano. Che hanno poi commentato duramente l’accaduto. «L’ennesimo fallimento del Governo Meloni. Spendiamo soldi degli italiani senza alcun risultato, sballottando i migranti tra Italia e Albania. Questi 43 poveri disgraziati approdano sul nostro suolo dopo aver vagato nelle acque del Mediterraneo. Il fallimento di questo governo è ormai evidente a tutti. Altro che blocco navale, altro che centri in Albania: il problema è sempre più grave e irrisolto», ha spiegato Lacarra. A cui ha fatto sponda Pagano. «Gestire le politiche migratorie è una cosa seria, ma il Governo Meloni fa solo propaganda. Si inventa deportazioni che poi falliscono, sprecando enormi risorse pubbliche. Noi siamo qui per testimoniare questo ennesimo fallimento e per farci carico di esseri umani sballottati inutilmente tra Italia e Albania, magari separati dai loro familiari. Alcuni di loro hanno visto riconosciuta la loro vulnerabilità da un tribunale e ora sono finalmente rientrati. Questa è una vergogna nazionale, che denunciamo con forza». I due parlamentari hanno anche visitato il centro di accoglienza di Bari-Palese nella giornata di ieri per accertarsi delle condizioni dei migranti. Un gesto sottolineato dal segretario regionale del Pd Domenico De Santis che ha ribadito come «siamo davanti al fallimento delle politiche migratorie del governo Meloni. Uno spreco di denaro pubblico gigantesco, 1 miliardo di euro, e una gestione disumana che sposta degli esseri umani tra Italia e Albania come se fossero dei pacchi. Il Governo ammetta il fallimento e faccia un cambio di rotta radicale».
Il sindacato
Torna a battere sul tema dello spreco di risorse pubbliche sulla pelle dei migranti anche il segretario generale della Camera del Lavoro di Bari, Domenico Ficco, «Si liberano e si riaccompagnano in patria i torturatori e ci si accanisce su quei migranti che fuggono da paesi e rischio dove sono palesi le violazioni di diritti fondamentali. A questa barbarie si somma l’enorme dispendio di risorse che questa fallimentare esternalizzazione in altri Stati della gestione dei flussi migratori comporta al Paese. Uno spreco per i quali i responsabili dovrebbero essere chiamati a risarcire la collettività. Basta affrontare il fenomeno delle migrazioni con politiche securitarie che alimentano solo paure e xenofobia. Basta giocare con la vita di persone disperate, tra questi tanti minori e donne – spiega Ficco – Si investano piuttosto quelle risorse che oggi sono letteralmente buttate al vento in nuovo nuovo sistema di accoglienza e negli uffici della pubblica amministrazione dedicati all’esame delle richieste di asilo e protezione per accelerare le procedure».
Il centrodestra
Intanto i partiti di governo fanno muro attorno alla premier Meloni e difendono il progetto “Albania”, rivendicando l’impegno contro l’immigrazione illegale. Come il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Il contrasto dell’immigrazione illegale non può fermarsi. Dobbiamo favorire quella regolare, ma dobbiamo contrastare assolutamente quella illegale. Noi siamo convinti di avere ragione e, dunque, si va avanti». Aggiungendo: «Mi pare evidente che ci sia da parte di taluni magistrati un atteggiamento ostile nei confronti del governo, volto a condizionare la vita politica del Paese con le loro decisioni. C’è un travalicare del potere giudiziario nei confronti del potere legislativo e di quello esecutivo. Nessuno è contro la magistratura, ma c’è un problema palese di squilibrio tra i poteri per l’azione di taluni magistrati».