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Disordini durante un corteo contro il ddl Sicurezza a Catania, due arresti: in carcere un 22enne brindisino – VIDEO

Un 22enne di Brindisi e un 33enne di Catania sono stati arrestati dagli agenti della polizia di Stato del capoluogo etneo, su disposizione della locale Procura distrettuale della Repubblica, con le accuse, contestate a vario titolo, di devastazione e saccheggio, danneggiamento, imbrattamento, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, lancio di bottiglie incendiarie, commessi nel corso di una manifestazione contro il ddl Sicurezza.

I poliziotti, inoltre, hanno eseguito una serie di perquisizioni domiciliari a carico di 13 persone, indagate nello stesso procedimento, nelle province di Catania, Palermo, Bari, Messina e Siracusa.

Il provvedimento arriva a seguito delle indagini su quanto accaduto il 17 maggio scorso durante una manifestazione con corteo promossa dalla “Rete no ddl Sicurezza Catania” a cui hanno partecipato circa 200 manifestanti.

Alla manifestazione avrebbe partecipato una componente riconducibile all’area anarco-antagonista, composta da esponenti locali ma anche da persone arrivate a Catania da altre province, che hanno dato vita a un autonomo spezzone del corteo posizionato diverse decine di metri di distanza dalla maggior parte dei manifestanti presenti.

Il gruppo di manifestanti, secondo gli inquirenti, avrebbe eseguito «un piano preordinato» partecipando al corteo «con lo scopo di commettere reati in tutta evidenza premeditati».

I due arrestati sono stati portati in carcere, mentre per un terzo – destinatario dello stesso provvedimento di misura cautelare – è stato emesso un mandato di arresto europeo poiché, al momento, si trova all’estero.

I tre destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere dell’operazione “Ipogeo” della Digos della Questura di Catania, «appaiono soggetti socialmente pericolosi e strutturati nella devianza con finalità criminale, che hanno dato sfogo alla loro indole violenta e delinquenziale che li contraddistingue, nel corso di un manifestazione pacifica di protesta sociale, mettendo a rischio non solo l’incolumità delle forze di polizia creando un pericolo concreto per l’ordine pubblico e per la popolazione cittadina [compresi i manifestanti pacifici, ndr] che assisteva spaventata alle condotte violente». Lo afferma il gip di Catania nel provvedimento cautelare ricordando le aggressioni alle forze dell’ordine, con lanci di pietre, bombe carta e bottiglie incendiarie, i danneggiamenti a palazzi e le scritte sui muri come “Uccidi gli sbirri” e “Secondino assassino”.

Gli agenti della Digos hanno visionato una notevole quantità di video, isolando quei frame che fornivano particolari importanti riuscendo a identificare i tre destinatari del provvedimento restrittivo e gli altri 13 indagati. Gli arrestati sono ritenuti per leader di movimenti anarco-insurrezionalisti presenti a Catania e Bari.

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